È aperto il dibattito, in rete ma non solo, sui pro e i contro nell'utilizzo dell'ibuprofene in caso di sospetto Covid.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato ieri per chi riscontra sintomi che fanno sospettare il contagio da Covid-19 di non assumere ibuprofene di propria iniziativa, se non prescritto dal medico. In conferenza stampa a Ginevra, il portavoce dell'Oms Christian Lindmeier ha sottolineato che esperti dell'agenzia Onu "stanno effettuando approfondimenti a riguardo per dare indicazioni più precise".

Nel frattempo, ha spiegato, "raccomandiamo di utilizzare piuttosto paracetamolo e non ibuprofene come cura fai da te. È importante".

Oggi, invece, la nota dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), che spiega: "Al momento non ci sono prove scientifiche che stabiliscano un legame tra ibuprofene e peggioramento di Covid-19".

Il chiarimento dopo che l'Agenzia è venuta "a conoscenza di segnalazioni, in particolare sui social media, che sollevano dubbi sul fatto che i medicinali antinfiammatori non steroidei (Fans) come l'ibuprofene possano peggiorare la malattia del coronavirus (Covid-19). L'Ema sta monitorando attentamente la situazione ed esaminerà tutte le nuove informazioni che saranno disponibili su questo problema nel contesto della pandemia".

"A maggio del 2019 - ricorda l'Ema - il comitato per la sicurezza dell'Agenzia ha iniziato una revisione dei farmaci antinfiammatori non steroidei ibuprofene e ketoprofene, a seguito di un'indagine dell'Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari che suggeriva come l'infezione dovuta alla varicella e alcune infezioni batteriche possano essere aggravate da questi medicinali. Nelle informazioni sul prodotto di molti medicinali Fans sono presenti già delle avvertenze che gli effetti degli anti-infiammatori non steroidei possono mascherare i sintomi di un peggioramento dell'infezione. ll comitato sta rivedendo tutti i dati disponibili per verificare se siano necessarie misure aggiuntive".

(Unioneonline/v.l.)
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