Un nuovo farmaco anticorpo-coniugato per il carcinoma polmonare non a piccole cellule, con la mutazione Egfr, e che è in grado di ridurre le dimensioni del tumore.

A stabilirlo i dati preliminari dello studio di fase I presentati al congresso Asco (American Society of Clinical Oncology) di Chicago che si chiude domani.

Daiichi Sankyo ha presentato la ricerca sul nuovo farmaco, l'anticorpo-coniugato U3-1402, in sperimentazione nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule, metastatico, con mutazione Egfr e resistente agli inibitori tirosin-chinasici. I primi risultati dimostrano un buon profilo di sicurezza e una riduzione media delle dimensioni del tumore del 29% in un follow-up di 4,2 mesi.

"Questi dati clinici iniziali dimostrano un'attività con U3-1402, inclusa una riduzione precoce delle dimensioni del tumore nei pazienti che hanno sviluppato resistenza agli inibitori tirosin-chinasici Egfr", ha affermato uno sperimentatore, Pasi A. Jänne, direttore del Lowe Center for Thoracic Oncology, Dana-Farber Cancer Institute.

"Sono necessari - prosegue il ricercatore - nuovi approcci terapeutici per il carcinoma polmonare non a piccole cellule con Egfr mutato nei pazienti che hanno sviluppato resistenza ai Tki, specialmente a osimertinib, e i risultati preliminari di questo studio indicano che prendere di mira l'Her3 con questa molecola è una strategia che può rivelarsi efficace in diversi meccanismi multipli di resistenza".

(Unioneonline/v.l.)
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