Nelle Aule del Parlamento italiano si erano visti agitare cappi, mangiare fette di mortadella, mostrare sacchi dell'immondizia, usare megafoni e perfino volare pappagallini; ma mai si era arrivati a vedere sventolare le manette, come ha fatto oggi Gianluca Buonanno della Lega poco prima del voto di fiducia sul dl carceri. E' passato alla storia il cappio sventolato a Montecitorio dal leghista Luca Leoni Orsenigo ai tempi di tangentopoli, il 16 marzo 1993. Ma al Senato nessuno potrà mai dimenticare le fette di mortadella esibite da Nino Strano che con il collega Domenico Gramazio (che agitava nell'aria una bottiglia di champagne) festeggiava la caduta del governo Prodi. Ma nell'aula della Camera è entrata anche (portata di soppiatto da Filippo Berselli), una bacinella piena di acqua di mare con tanto di mucillagini (il parlamentare si tolse scarpe e calzini immergendoci i piedi). Nel novembre 2010, sul banco del governo alla Camera è arrivato anche un sacchetto di spazzatura portato, poco onorevolmente, da quel Giamburrasca di Francesco Barbato dell'Idv, in una delle sue innumerevoli proteste. Quella bravata gli costò 6 giorni di sospensione dai lavori parlamentari. Ma in Aula a Montecitorio vennero anche fatti volare dei pappagalli verdi. Era il novembre 1997. Durante una maratona oratoria sul decreto Iva, poco dopo le 4 del mattino, si vedono svolazzare quattro pappagallini, liberati dai leghisti. "Di chi sono quei volatili?", chiede stupito il vicepresidente Mastella. E non riceve risposta; ma la leghista Daniela Santandrea pretende che le bestiole, una volta acciuffate dai commessi, vengano trattate con cura. Una delle bestiole si rintana in un anfratto del velario: per salvarlo devono intervenire i vigili del fuoco. E durante la discussione della riforma Rai, il deputato missino Teodoro Buontempo, avendo finito il suo tempo mollò il microfono e si affidò a un megafono.

Francesco Bongarrà
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