Alta tensione in Consiglio regionale sul piano casa. Il disegno di legge della Giunta che prevede ampliamenti volumetrici nella fascia protetta dei 300 metri dalla battigia dovrà essere approvato entro il 31 dicembre. E' stato già trasmesso al Consiglio delle autonomie locali, mentre giovedì in commissione Urbanistica sono in programma le audizioni di ordini professionali e associazioni ambientaliste.

Ma ad alzare il livello nello scontro in Aula è stato il blitz fallito ieri dalla Giunta. Dopo il via libera alla manovrina anti Covid, ier notte la Giunta ha cercato di accorciare i tempi d'ingresso in Aula del piano casa.

La vice presidente Alessandra Zedda ha chiesto di attuare la procedura abbreviata prevista dall'articolo 101 del Regolamento consiliare in modo da approvare il provvedimento in pochi giorni, ma è stata costretta a ritirare la proposta dall'insurrezione delle opposizioni.

Che oggi sono tornate all'attacco: "Un'azione grave, che evidenzia la volontà cinica di portare avanti un provvedimento fortemente ambiguo che contrasta con le principali norme di tutela del territorio e stravolge le attuali norme urbanistiche. Siamo pronti ad affrontare una dura battaglia consiliare che impedisca questo scempio", denuncia il capogruppo Pd Gianfranco Ganau.

"Un blitz in piena notte per approvare quanto prima una legge dai contenuti incostituzionali e a tratti immorali: le costruzioni in agro e sulle coste, gli aumenti volumetrici in zone a rischio idrogeologico e l'abitabilità dei seminterrati", attacca il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus.

Agus fa anche notare che il regolamento assegna al solo presidente, e non alla sua vice, la facoltà di chiedere la procedura abbreviata: "Dopo 20 minuti di bagarre se ne sono accorti anche loro. Mai vista tanta disonestà politica unita a tanta insipienza, non deve stupire se queste qualità fanno della Sardegna un caso nazionale".

(Unioneonline/L)
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