Christian Solinas scrive al premier Giuseppe Conte e gli chiede di fare in fretta sull'insularità.

In una lettera indirizzata lo scorso 9 dicembre al presidente del Consiglio il governatore sardo chiede di "avviare con urgenza le procedure per la costituzione del tavolo tecnico-politico finalizzato alla quantificazione e compensazione degli svantaggi strutturali premanenti derivanti alla Sardegna dalla condizione di insularità".

Svantaggi tangibili per tutti, quando si viaggia e quando si pagano le bollette, tanto che i sardi hanno dato vita a una battaglia che si combatte su più livelli. Dal basso, come la proposta di legge di iniziativa popolare per l'inserimento dell'insularità nella Costituzione, e dall'alto, con il coinvolgimento dei massimi rappresentanti di Stato e Regione.

Solinas in realtà chiede solo di rispettare l'accordo firmato con lo Stato il 7 novembre, che porterà nelle casse dell'Isola 2,1 miliardi di euro tra il 2020 e il 2033.

In quell'intesa siglata con i ministri Francesco Boccia e Giuseppe Provenzano, infatti, non si parla di soli soldi: nel punto dieci c'è scritto che Stato e Regione concordano di costituire, entro 60 giorni dalla firma, il tavolo sull'insularità e che, una volta operativo, quest'ultimo dovrà finire i lavori entro il 30 giugno.

Resta meno di un mese a disposizione per far partire il tavolo, dunque.

"Con il ministro per il Sud - ha sottolineato Solinas - abbiamo già dato inizio ad un dialogo costruttivo, che si è concretizzato in un accordo articolato che, oltre a definire una rimodulazione del Patto per la Sardegna per accelerare la spesa trasferendo risorse verso interventi immediatamente realizzabili, prevede espressamente l'istituzione di un tavolo Regione-Stato per l'insularità. Ora al governo chiediamo una risposta in tempi rapidi che ci permetta di vedere subito riconosciuti i diritti dei sardi, a cominciare da quello alla mobilità con la nuova continuità territoriale".

(Unioneonline/L)
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