"Attenzione a sfidare la Commissione europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo. Se viene aperta davvero, farà male all'Italia. Non è tanto e solo questione di multa. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani".

Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un'intervista al "Corriere della sera", parlando del nuovo braccio di ferro tra Roma e Bruxelles dopo la lettera dell'Ue che contesta all'Italia l'aumento del debito del nostro Paese registrato nel 2018. Una violazione delle regole del Patto di Stabilità.

La procedura d'infrazione potrebbe concludersi con una multa all'Italia di circa 3,5 miliardi di euro.

Per scongiurare questo, il premier si aspetta che sul fronte dei conti ci sia un'assunzione di responsabilità da parte dei vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio, come già avvenuto per la manovra dello scorso anno.

"Se non è come a dicembre, rischiamo di andarcene tutti a casa. Di certo me ne vado io. Devo poter condurre insieme al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il negoziato senza distonie e cacofonie", ha affermato ancora il presidente del Consiglio.

"Lo dico agli alleati ma anche al Paese che produce e fatica ogni giorno: una procedura per debito eccessivo va evitata. Esporrebbe l'Italia a uno spread difficilmente controllabile; e a fibrillazioni dei mercati finanziari che, in caso di declassamento da parte delle agenzie internazionali di rating, renderebbero più difficile al governo collocare il nostro debito sui mercati", ha aggiunto Conte.

"Ecco perché occorre unitarietà di intenti e chiarezza di obiettivi. Quando si fa un negoziato bisogna avere nitido il risultato da raggiungere, e mantenersi lucidi e tenaci. Non posso e non voglio assumermi la responsabilità di esporre il sistema-Paese a rischi inutili", ha concluso.

(Unioneonline/F)
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