"Sbaglia chi non festeggia il 25 aprile, ma io rispondo delle mie scelte, non di quelle di Salvini".

A firmare la stoccata contro il vicepremier leghista è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

"Questa data, nonostante ricordi la liberazione dal nazifascismo e sia quindi, per la nostra nazione, l'anniversario della riconquistata libertà, continua ad essere da taluni percepita, a torto, come la celebrazione della vittoria di una parte degli italiani sull'altra. E suscita echi di conflitti ideologici", ha dichiarato il premier in un'intervista a Repubblica.

E invece, ha aggiunto, "questa giornata non va vissuta riproponendo antiche divisioni, è il giorno in cui abbiamo riconquistato la nostra indipendenza, il giorno in cui dobbiamo festeggiare, tutti insieme, il nostro patto fondativo".

Il 25 aprile, insomma, "non è il giorno in cui è prevalsa un'ideologia rispetto a un'altra, è il giorno in cui il popolo italiano ha espresso una tenace volontà di riscatto e rigenerazione morale dopo i tragici anni della dittatura e della guerra".

Il premier ha condannato il gesto "inqualificabile" dei tifosi laziali ieri a Milano. E poi escluso il rischio di involuzioni autoritarie del nostro sistema.

Se dovesse spiegare al figlio in significato di questa giornata? "Lo inviterei a leggere le lettere scritte dai condannati a morte della Resistenza, alcuni dei quali giovanissimi. Sono le migliori testimonianze dei drammi e degli ideali intensamente vissuti da coloro che hanno sacrificato la vita per dei valori che oggi rischiamo di non apprezzare, perché diamo per scontati".

E a rincarare la dose contro Salvini ci pensa Luigi Di Maio, via Facebook: "Il 25 aprile è una giornata di festa e le feste si celebrano, punto. Ognuno poi lo facesse come vuole, ma teniamoci stretto il ricordo di ciò che passò il nostro Paese, visto e considerato che il 25 aprile di 74 anni fa fu il momento fondante della nostra democrazia, che trova le sue radici nella Costituzione".

(Unioneonline/L)
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