"Una vittoria importante, è stata dura ma ci credevo fin dall'inizio". La voce di Andrea Frailis tradisce l'emozione di un successo oltre le aspettative, per lui e per il centrosinistra. A notte fonda i dati sono chiari: il collegio uninominale di Cagliari per la Camera è conquistato. Una gioia che esplode nella sede del Pd di via Emilia che, dopo un periodo nero, diventa di nuovo lo scenario di una vittoria. Insieme a lui ci sono diversi esponenti dem e i familiari che hanno atteso l'arrivo dei dati.

Una vittoria inaspettata?

"Forse all'inizio. Ma mi ha rincuorato quello che sentivo tra la gente, nelle piazze, nei mercati e nei circoli. Le persone hanno dimostrato contrarietà al governo gialloverde e hanno voluto dare un segnale".

Cosa le ha permesso di raggiungere questo risultato?

"Riprendere il contatto con le persone e parlare con loro dei problemi reali. E poi anche la mia richiesta di non avere aiuti romani in campagna elettorale, insomma rinunciare alle parate".

Le dispiace aver vinto con un'affluenza così bassa?

"Sicuramente avrei preferito vincere con una chiamata alle urne maggiore. Poi, l'affluenza è un fattore oggettivo che vale per tutti e sono comunque orgoglioso di questa vittoria".

Il centrosinistra può ripartire da questo risultato?

"Assolutamente sì. La mia felicità è soprattutto per il traino che posso portare al candidato Massimo Zedda, anche perché la coalizione è la stessa. Più viva che mai".

In campagna elettorale, lei e Zedda non vi siete fatti vedere in giro assieme. Come mai?

"La sua candidatura lo costringe a impegni fuori da Cagliari. Abbiamo avuto comunque un contatto costante e i nostri programmi sono gli stessi. Ci siamo ringraziati a vicenda per il sostegno".

Ha già deciso di quale gruppo farà parte?

"Ancora non ho deciso, ma quasi certamente aderirò a quello del Pd".

La sua campagna elettorale è stata in vecchio stile. Più mercati e meno social.

"La voce dei social è importante e di questo ringrazio il mio staff che ha avuto come coordinatore Egildo Tagliareni, Riccardo Vacca e Riccardo Sanna, che mi hanno dato una mano enorme e clamorosa, monitorando i social network".

Però?

"Però è stato fondamentale il contatto con la gente, le mani che ho stretto, le foto che ho fatto e i caffè presi. Vecchia campagna elettorale che ha portato a un grandissimo risultato".

Chi le ha fatto i complimenti per primo?

"Mia figlia Giulia che ha assistito a tutto lo spoglio. Dalle 23 era con me nella sede di via Emilia".

Lei ha sempre detto di non sentirsi vittima sacrificale. Ora può dire la verità: era un modo per darsi coraggio?

"No (ride). Ci credevo fin dall'inizio perché so quale è il giudizio che hanno di me le persone, consapevoli della mia conoscenza dei problemi reali e quotidiani. Penso che dopo quarant'anni gli elettori abbiano apprezzato soprattutto il mio lato umano, di questi tempi fondamentale".

Cosa succede da oggi per Andrea Frailis?

"Magari cambia un po' la vita. Ma sono sicuro che andare a Roma a rappresentare la mia città, sarà un orgoglio. È un onore se penso a persone come Renzo Laconi e Umberto Cardia che l'hanno fatto in passato".

Matteo Sau

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