Il piano da 20 milioni di euro per la valorizzazione e la tutela delle zone umide della Sardegna procede con la programmazione di 12 milioni per 3 delle sei zone su cui la Giunta ha ripartito il finanziamento Fsc (Fondo di sviluppo e coesione) dal Patto per la Sardegna, individuando interventi specifici.

Come proposto dall'assessore della Programmazione, Raffaele Paci, sono stati stanziati 6 milioni per la zona idrografica del Golfo di Oristano, 4 milioni sul Golfo di Cagliari e sulla Costa da Capoterra a Teulada e 2 milioni per il Golfo di Palmas.

A queste tre nuove programmazioni di fondi, va aggiunta quella dei 2 milioni per la Gallura approvata a giugno.

Complessivamente, dunque, sono stati stabiliti 14 milioni (dei 20 disponibili) su 4 delle 6 zone umide della Sardegna (restano da stabilire le risorse su Ogliastra, Asinara e Nurra).

"Le zone umide sono una grande risorsa della Sardegna e vogliamo valorizzarle fortemente", dice l'assessore Regionale della Programmazione Paci, ricordando che si tratta di uno degli interventi speciali all'interno della programmazione territoriale.

"Abbiamo messo a punto una politica complessiva per farle risaltare al meglio: di sicuro la tutela ambientale è prioritaria, ma non parliamo solo di quella, perché vogliamo potenziare le attività produttive, incentivare la nascita di strutture turistiche e sportive, salvaguardare e tutelare la forza lavoro occupata nelle attività economiche e allo stesso tempo promuovere nuova e qualificata occupazione".

I territori oggetto di intervento (Golfo di Oristano, Golfo di Palmas; Golfo di Cagliari e Costa da Capoterra a Teulada; Ogliastra e VI-VII Sarrabus; Baronia e Gallura; Golfo dell'Asinara e Nurra) sono stati individuati dall'Università di Cagliari, a cui la Giunta nel maggio 2016, con la delibera che istituiva il Parco regionale delle zone umide dell'area metropolitana di Cagliari, aveva affidato la predisposizione dello studio di valorizzazione delle zone umide e lagunari della Sardegna.

A novembre del 2017 la Giunta ha stabilito la ripartizione delle risorse messa a punto dalla cabina di regia della programmazione unitaria.

"I nostri obiettivi sono chiari: integrazione, gestione e valorizzazione dei beni ambientali comuni, con un uso efficiente delle risorse, per orientare l'economia in un'ottica di sostenibilità economica, ambientale e sociale. In questo percorso - conclude Paci - contiamo molto sul lavoro delle associazioni e sui privati, il cui apporto e contributo sono fondamentali".

(Unioneonline/M)
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