"So che chi ha negozi, bar, ristoranti, vuole la fine delle restrizioni, ma dobbiamo trarre insegnamenti dall'estate evitando di ripetere gli stessi errori. Un rilassamento troppo celere ed eccessivo delle misure diventa un rischio per una terza ondata dopo Natale".

Sono le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, questa mattina al Parlamento europeo.

"Settimane fa dicevo che questo Natale sarebbe stato diverso - ha sottolineato -. Sarà un Natale più tranquillo, e questo è anche un modo per dimostrare solidarietà tra Stati membri".

Di un "coordinamento europeo" sulle misure, in particolare quelle relative all'apertura degli impianti sciistici, ha parlato nella giornata di ieri il premier Conte con la Von der Leyen nel corso di una telefonata nella quale, dice il premier, c'è stato un "ottimo scambio di vedute" su questo e altri temi. Se da questo si arrivi poi ad un risultato concreto è tutto da vedere anche se una sponda è arrivata dal presidente francese Emmanuel Macron che ha definito "impossibile" immaginare l'apertura di funivie e seggiovie per le feste. All'intesa europea crede anche la Germania.

I VACCINI - "Per i vaccini - ha poi aggiunto - la Commissione europea ora ha contratti con sei società farmaceutiche ed i primi cittadini europei potrebbero essere vaccinati ancora prima della fine di dicembre. Finalmente vediamo una luce alla fine del tunnel". "Gli Stati membri si devono preparare. Si parla di milioni di siringhe, di catena del freddo, di organizzare centri di vaccinazione e qualificare personale per farlo. Tutto questo va preparato. Gli Stati devono approntare la logistica per il dispiegamento di centinaia di milioni di dosi di vaccini", ha aggiunto, specificando come a livello europeo siano stati conclusi accordi con sei aziende farmaceutiche.

SULLA BREXIT - "Sono giornate decisive per il negoziato col Regno Unito" sulle relazioni future, ha aggiunto poi la presidente della Commissione con riferimento alla Brexit, "ma ad oggi non posso dire se alla fine arriveremo ad un accordo. Si sono fatti progressi, abbiamo delineato un possibile testo definitivo". Ma "ci sono tre questioni: level playing field, governance, pesca" che potrebbero creare difficoltà. "Faremo tutto il possibile per trovare un accordo. Siamo disposti ad essere creativi ma non a mettere a rischio il mercato unico", la conclusione.

(Unioneonline/v.l.)
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