"Il rischio di una seconda ondata di contagi da nuovo coronavirus è molto reale in alcune aree d'Europa. Dobbiamo imparare la lezione che abbiamo avuto dalla prima ondata, ad esempio considerando che la disponibilità di dispositivi di protezione personale è cruciale". Sono le parole di Hans Kluge, direttore regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

"Dobbiamo proteggere soprattutto gli operatori sanitari che lavorano in prima linea - ha aggiunto Kluge - e voglio ricordare che nessuno è al sicuro finché tutti non saranno al sicuro".

"Per evitare di dover intraprendere nuovamente misure di restrizione come nei mesi scorsi - ha poi aggiunto Catherine Smallwood, responsabile emergenze dell'Oms in Europa - sarà cruciale individuare, isolare, trattare e tracciare i contatti di tutti i casi".

"L'Europa - ha ricordato ancora Kluge - sta entrando in una recessione economica. La produzione economica è destinata a crollare nella prima metà del 2020 e la maggior parte della contrazione avrà luogo nel secondo trimestre. Si prevede che poi riprenderà, supponendo che il virus sia posto sotto controllo. Secondo le previsioni economiche di primavera dell'Ue, si prevede che il Pil si contrarrà di circa il 7,5% quest'anno, molto di più rispetto alla crisi finanziaria globale nel 2009, e che aumenterà di solo il 6% nel 2021. Questo lascerebbe l'economia europea a un livello di circa il 3% inferiore rispetto alle previsioni".

Il rappresentante dell'Oms ha poi snocciolato i dati di diffusione del virus in Europa, specificando come i Paesi più colpiti siano ad oggi Russia, Gran Bretagna, Turchia, Bielorussia e Italia. Il 72% dei morti è però concentrato su Sapgna, Italia, Gran Bretagna e Francia.

(Unioneonline/v.l.)
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