"Mio figlio è stato fuorviato da qualcuno. Il suo gesto è inspiegabile".

Non si capacita Marius Ani Guibay, il papà del ragazzo di 14 anni della Costa d'Avorio trovato morto nel carrello d'atterraggio di un aereo Air France arrivato a Parigi. L'uomo chiede che venga rispettato il lutto e racconta di aver visto per l'ultima volta il piccolo poco prima che andasse a scuola.

"Era sempre allegro, docile, non uno scapestrato - prosegue il papà in un'intervista a Repubblica -. Non beveva e in passato non mi aveva mai dato alcun problema. Chi lo ha portato fin lì? E, soprattutto, perché nessuno degli agenti aeroportuali lo ha bloccato. Non è possibile che un minorenne possa da solo avvicinarsi a un aereo".

Il 14enne si chiamava Ani Guibahi Laurent Barthélémy, ed era nato il 5 febbraio 2005 a Yopougon. Stava cercando di scappare dal suo Paese da solo. Non è chiaro come abbia fatto, ma è riuscito ad arrampicarsi sulle ruote del carrello, senza farsi notare, e a infilarsi nell'alloggiamento dove poi il carrello stesso viene ritirato dopo il decollo.

Ani aveva indosso abiti leggeri e non è riuscito a superare nemmeno la prima ora di volo senza ossigeno e con le temperature a 50 gradi sottozero.

(Unioneonline/M)
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