Una ragazza di 23 anni è stata giudicata colpevole per l'omicidio delle sue due figlie di tre anni e diciassette mesi. I fatti risalgono a febbraio, a Birmingham, dove Louise Porton, questo il nome dell'assassina, ha soffocato le piccole perché ritenute un intralcio per la sua vita sessuale.

La giovane, in un primo momento, non aveva ammesso la sua colpevolezza, ma dopo settimane di indagini è stata incastrata dalle numerose chat sul suo cellulare e dall'inquietante foto profilo di Facebook in cui compariva con volto e abiti insanguinati.

Prove schiaccianti che non hanno lasciato dubbi alla Corte di Birmingham. I giudici hanno accertato come Louise organizzasse appositamente degli incontri con degli uomini a scopo di lucro chiedendo denaro per finanziare lo shopping. Un'attività che, secondo la confessione della stessa Porton riportata dalla Bbc, sarebbe stata ostacolata dalle piccole e avrebbe portato alla loro uccisione.

Sul suo computer sono state trovate tracce di una ricerca su come assassinare un bimbo.

(Unioneonline/M)
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