Spuntano nuovi dettagli sull'operazione "Mafiabet", che ieri ha portato all'arresto di tre imprenditori e un deputato locale in provincia di Trapani.

Al vaglio degli investigatori c'è anche l'intercettazione di Francesco Catalanotto, uno degli arrestati del blitz di ieri, risalente al 24 marzo del 2016.

L'uomo è nella sua auto nelle campagne di Campobello di Mazara, in provincia di Trapani.

Gli investigatori lo sentono avvicinarsi a una casa rurale, poi i rumori di un portone metallico e qualcuno che, che con voce stentorea e ferma, dice: "Matteo susiti" ("Matteo, alzati" ndr).

Per i carabinieri quel Matteo è Messina Denaro, la primula rossa di Cosa Nostra ricercato dal 1993. Scatta subito il blitz dei Carabinieri ma va a vuoto. Non c'è alcun indizio di Messina Denaro. Iniziano però da lì le indagini che ieri sono sfociate nell'operazione "Mafiabet".

L'immobile era di proprietà di Calogero John Luppino, arrestato sempre ieri. Ma Messina Denaro continua a restare superlatitante.

(Unioneonline/D)
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