È scontro diplomatico tra Italia ed Egitto sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso al Cairo.

Ieri il presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato la sospensione dei rapporti tra i Parlamenti dei due Paesi fino all'accertamento della verità.

Oggi il Parlamento egiziano ha espresso il proprio "rammarico" per "le dichiarazioni e l'atteggiamento ingiustificabile da parte del presidente Roberto Fico".

Il presidente della Camera secondo Il Cairo "ha assunto una posizione unilaterale che va oltre le inchieste, non fa gli interessi dei due Paesi né aiuta a giungere alla verità e alla giustizia". Cosa inaccettabile, "tanto più ora che c'è una cooperazione comune e senza precedenti tra le due Procure, egiziana e italiana".

A sostegno di Fico è intervenuto anche il ministro Luigi Di Maio: "Aspettiamo segnali dall'Egitto sui responsabili entro fine anno, e in assenza di risposte tutto ne risentirà, anche le attività dell'Eni nel Paese".

Anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha sottolineato come la verità sia "più importante dei rapporti commerciali". "Per noi è un punto fermo, non c'è alcun paragone tra i rapporti commerciali ed economici e la verità su un'uccisione così barbara".

Il titolare della Farnesina ha poi formalmente convocato l'ambasciatore d'Egitto in Italia, Hisham Badr, per sollecitare le autorità egiziane a fare piena giustizia sull'omicidio.

(Unioneonline/L)
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