Il governo lavora sul decreto legge Covid atteso oggi pomeriggio in Consiglio dei ministri.

La trattativa è ancora in alto mare ma a quanto si apprende dovrebbe prevalere la linea di sospensione delle zone gialle, con un margine per le aperture intorno al 20 aprile per le Regioni che abbiano dati di contagi particolarmente bassi.

Non dovrebbe esserci un automatismo per gli allentamenti, che riguarderebbero attività come bar e ristoranti che potrebbero tornare ad aprire a pranzo (ma c'è chi ipotizza anche cinema e teatri).

La sola ipotesi allo studio e ancora non "blindata" agita i ministri: le divisioni rischiano di piombare sul tavolo del Consiglio dei ministri previsto alle 17.30, che potrebbe essere preceduto da una riunione politica.

Il centrodestra spinge per un meccanismo di revisione delle misure che dia concretezza alla possibilità di riaprire ("Lavoro, sport, vita", il mantra della Lega). Mentre i ministri di Leu, Pd e M5s sarebbero schierati per una linea di massima prudenza, senza "illudere" i cittadini: "Vedremo come finirà, bisogna sempre passare dal Cdm", dice un ministro "rigorista" non escludendo che la norma per le aperture salti.

Gli esperti del Cts, intanto, continuano a ripetere che le misure da zona gialla non sembrano in grado di frenare la curva dei contagi, soprattutto in relazione alle varianti Covid.

(Unioneonline/D)
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