In Sardegna, nonostante le zone rosse dovute alla variante inglese, la situazione sembra essere ancora sotto controllo tanto che l'Isola sogna la zona bianca a partire da lunedì prossimo.

Ma in Italia il virus rialza la testa. Dopo quattro settimane di stabilità nel numero dei nuovi casi, in quella appena trascorsa si registra un'inversione di tendenza "con un incremento che, a livello nazionale, sfiora il 10%, segno della rapida diffusione di varianti più contagiose", si legge nel report della Fondazione Gimbe.

E in 41 province l'incremento è superiore al 20%.

Nel dettaglio, nella settimana 17-23 febbraio i nuovi casi rilevati sono 92.571 contro gli 84.272 della precedente (+9,8%), a fronte di un numero stabile di decessi (2.177 rispetto a 2.169).

In lieve riduzione, invece, i casi attualmente positivi (387.948 rispetto a 393.686, pari a -1,5%), le persone in isolamento domiciliare (367.507 rispetto a 373.149, pari a -1,5%) e i ricoveri con sintomi (18.295 rispetto a 18.463, pari a -0,9%), mentre risalgono le terapie intensive (2.146 rispetto a 2.074, pari a +3,5%).

"L'incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente spiega - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - è l'indicatore più sensibile per identificare le numerose spie rosse che si accendono nelle diverse Regioni".

In particolare, nella settimana 17-23 febbraio in ben 74 province su 107 (68,5%) si registra un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente, con valori che superano il 20% in 41 Province; in 11 Regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti e in 10 Regioni sale l'incremento percentuale dei casi totali.

"Questi dati - commenta Renata Gili, Responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe - confermano che, per evitare lockdown più estesi, bisogna introdurre tempestivamente restrizioni rigorose nelle aree dove si verificano impennate repentine. Temporeggiare è molto rischioso perché la situazione rischia di sfuggire di mano".

L'allarme rosso è scattato a Brescia e in diverse altre zone d'Italia, ma i dati preoccupano anche a Napoli e Milano.

"E' chiaro che i contagi stanno salendo ed è verosimile che ritorneremo in zona rossa", ha detto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Su Milano a lanciare l'allarme è il direttore generale dell'Ats Walter Bergamaschi: "Di fatto abbiamo un indice Rt che è passato a 1,16, in costante crescita ormai da diversi giorni, con una situazione preoccupante soprattutto all'interno delle scuole, dove abbiamo il 33% dei casi".

(Unioneonline/L)
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