Il papà è malato, e i figli possono ricorrere alla didattica a distanza per diminuire le possibilità di contrarre il Covid-19 e contagiarlo a sua volta.

I giudici della terza sezione del Tribunale Civile di Pavia hanno accolto il ricorso presentato da una donna di Vigevano (Pavia) che aveva chiesto che i suoi due figli, che frequentano due classi delle scuole medie di un istituto paritario della città ducale, potessero seguire le lezioni con la didattica a distanza.

Intento della donna è proteggere il marito, da tempo malato, da un possibile contagio di coronavirus.

La scuola ha ripetutamente respinto la richiesta presentata dalla donna, che si è rivolta così al Tribunale di Pavia e il suo ricorso è stato accolto.

Nell'ordinanza il giudice sottolinea che "la scuola privata parificata svolge un servizio pubblico e non sono mai stati specificati i motivi né dei dinieghi né degli atti di causa, per i quali la didattica in presenza sia preferibile a quella a distanza, in un contesto storico segnato dalla pandemia".

Per la terza sezione del Tribunale Civile di Pavia, negare la possibilità della didattica a distanza si presentava come una "forma di discriminazione indiretta". Il giudice ha anche disposto che l'istituto paritario dovrà pagare le spese legali alla donna.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata