Quindici persone in arrestato tra Palermo e Napoli, con l'accusa di essere al centro di un giro di scommesse illegale.

Le accuse sono, a vario titolo, quelle di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo delle scommesse e truffa ai danni dello Stato, nonché di trasferimento fraudolento di valori.

A far scattare l'operazione delle forze dell'ordine, nome in codice "All In si gioca", è stato il procuratore aggiunto della Dda Salvatore De Luca.

In carcere sono finiti sei indagati, gli altri nove sono stati posti ai domiciliari.

Con lo stesso provvedimento il gip ha disposto il sequestro preventivo di 6 agenzie di scommesse, che si trovano a Palermo e in provincia di Napoli, per un valore complessivo stimato di circa un milione di euro. Sono in corso perquisizioni in casa e

negli uffici degli indagati tra la Sicilia e la Campania.

Secondo quanto accertato dalle indagini, una delle due organizzazioni riusciva a raccoglire giocate per almeno 2,5 milioni di euro al mese.

La seconda organizzazione, raccoglieva le giocate illegali avveniva attraverso lo schermo di agenzie che operavano regolarmente in forza di diritti connessi a concessioni assegnate dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

In sostanza, secondo le indagini, i gestori di agenzie abilitate alla raccolta lecita di scommesse "da banco", in accordo con gli indagati, alimentavano parallelamente un circuito illecito accettando scommesse in contanti dai clienti che venivano convogliate su "conti gioco" intestati a soggetti terzi mediante l'utilizzo di piattaforme

straniere illegali.

(Unioneonline/l.f.)
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