"Col nuovo Dpcm lo Stato non abbandona i Comuni né li investe di responsabilità improprie: i primi cittadini, che sono autorità sanitarie locali, saranno ovviamente supportati in tutto dai Prefetti, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico. Ed è proprio con i Prefetti e nei Comitati Provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario, opportuno e possibile chiudere al pubblico strade o piazze". Sono le parole del Sottosegretario all'Interno con delega agli Enti Locali, Achille Variati, che chiarisce così il punto del nuovo dpcm oggetto di critiche dai sindaci.

"Laddove si rivelassero condizioni di urgenza - prosegue Variati - nell'arco di 24 ore si può far anche l'ordinanza di chiusura, ma è chiaro che non vanno tralasciati una serie di passaggi, non ultimo quello che, quando un provvedimento riguarda un'esercizio, va notificato".

"Essendo una motivazione di natura sanitaria - aggiunge Variati - il Prefetto non ha una capacità di emettere l'ordinanza ma di attuazione di quest'ultima. Il sindaco fa l'ordinanza e lo strumento è il Comitato di ordine e sicurezza pubblica, che supporterà, motiverà e accompagnerà il sindaco sull'opportunità di emettere il provvedimento da lui firmato".

Per emettere ordinanze di chiusura come quelle previste nel Dpcm "bisognerà sentire anche l'Asl - precisa poi - che potrà essere invitata dal Prefetto al Comitato per l'ordine pubblico, per portare tecnicamente il pensiero della sanità locale. Sicuramente verranno valutate anche le relazioni delle forze dell'ordine stilate a seguito delle loro verifiche in quei luoghi dove eventualmente dovessero verificarsi assembramenti".

"Se l'Anci lo richiederà siamo disponibili a qualsiasi ragguaglio. I sindaci non sono soli e lo Stato c'è", la conclusione.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata