Stop alle feste private, chiusura anticipata dei locali, niente gite scolastiche né sport di contatto a livello amatoriale.

Il premier Giuseppe Conte ha illustrato i contenuti del nuovo Dpcm nel corso della riunione con Regioni e Comuni a Palazzo Chigi, poi ha riunito i capi delegazione per varare il decreto. Le Regioni si sono riunite in tarda serata per esprimere un parere, poi già in nottata potrebbe arrivare la firma.

Ecco i principali contenuti.

Cominciamo da feste e cerimonie. Divieto di feste private con "forte raccomandazione" ad evitare anche quelle in casa, dove è consigliato di ricevere non più di sei persone non conviventi. Su questo punto è in corso una riflessione, con ministri propensi a introdurre un divieto anche per le feste in casa, che sarebbe però difficile da far rispettare, come aveva osservato anche Conte nei giorni scorsi. Quanto a matrimoni e cerimonie come cresime, funerali e comunioni, si va verso l'introduzione di un limite massimo di trenta partecipanti.

Capitolo bar, locali e ristoranti. Scompare l'ipotesi di una chiusura alle 21 per quelli senza servizio al tavolo. Per tutti i locali si prospetta l'obbligo di chiusura a mezzanotte. C'è il divieto di sostare in piedi davanti ai locali dalle 21 in poi, per evitare assembramenti si potrà consumare solo seduti al tavolo.

Sospesi gli sport di contatto a livello amatoriale, ma sono consentiti a livello dilettantistico per le società che abbiano adottato i protocolli per limitare i contagi. La ratio, viene spiegato, è non penalizzare chi per la ripresa dell'attività ha fatto investimenti e adottato protocolli. Gli sport interessati sono calcio e calcetto, basket, pallavolo, balli, boxe e arti marziali. Restano aperte le palestre.

Quanto agli stadi, fino a mille persone in quelli all'aperto e capienza nei palazzetti che sale fino al 15%, anche se non si potrà andare oltre i mille spettatori anche in questo caso.

Restano gli stessi limiti, che non vengono rivisti come paventato in un promo momento, per cinema, teatri e sale da concerto.

Si interviene anche sullo smart working, per potenziarlo e portarlo nella pubblica amministrazione dall'attuale 50% al 60-70%, con invito a rafforzarlo anche nelle aziende private.

Infine, il capitolo scuola. Stop alle gite, alle attività didattiche fuori sede e ai gemellaggi. Ma su questo punto le Regioni si spingono oltre e chiedono all'esecutivo nazionale di tornare alla didattica a distanza, almeno alle scuole superiori, per alleggerire la pressione sui trasporti. "Niente lezioni a distanza, neanche alle superiori", precisano fonti di governo. Ma "il tema esiste", spiega un ministro. Se i contagi dovessero ancora crescere, se ne potrebbe parlare nel prossimo Dpcm.

Resta l'obbligo di mascherine all'aperto, con forte raccomandazione sul loro utilizzo anche all'interno delle abitazioni in presenza di persone non conviventi.

(Unioneonline/L)
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