Ennio Morricone riposa da questa mattina in una tomba del cimitero Laurentino a Roma.

Dopo i funerali, celebrati in forma privata ieri sera alle 19 nella Cappella più grande del Campus Biomedico, l'ospedale romano dove il premio Oscar era morto nella notte, il feretro è stato trasportato nel cimitero alle porte della capitale.

Alla tumulazione, stamani alle 10, erano presenti solo la moglie Maria, i figli e i nipoti.

Morricone non possedeva una tomba di famiglia, e in attesa che arrivino i permessi necessari per costruirne una, il Maestro, spiega il suo legale e amico di una vita Giorgio Assumma, è stato tumulato nella tomba di un parente.

"Maria si è scusata tanto - racconta un altro stretto amico del compositore - ha chiamato personalmente le persone più vicine per spiegare che questa mattina al cimitero sarebbe andata solo la famiglia, come aveva chiesto lui".

Ieri sera, invece, nonostante le richieste del Maestro, sottolineate persino nello struggente necrologio che si era voluto scrivere in prima persona, una piccola folla composta ha riempito la cappella più grande del Campus Biomedico. Accanto alla moglie Maria, ai figli Andrea (l'unico che ha seguito le orme del padre nel campo della musica) Marco, Alessandra, Giovanni e agli amici fraterni, c'era, racconta Assumma, una piccola folla commossa, forse quaranta, cinquanta persone.

Anche la cerimonia, pur semplice e sobria come il maestro ha preteso che fosse,è stata - racconta chi c'era - ricca di momenti d'emozione. Con le parole della Preghiera degli artisti, e soprattutto con le note di "Mission", che tra le centinaia di colonne sonore composte per il cinema era forse una delle più care al compositore, insieme con i temi scritti per i film di Tornatore, "Peppuccio" come lo ha chiamato anche nel necrologio voluto per accomiatarsi dal mondo, dagli amici, dagli affetti.

Legatissimo al Maestro, il regista di Nuovo Cinema Paradiso è rimasto sempre lì, silenzioso e commosso, vicino alla vedova.

(Unioneonline/v.l.)
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