Sono quarantaquattro gli avvisi di garanzia notificati dai carabinieri ad agenti della Polizia Penitenziaria in servizio al carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, per i presunti pestaggi di detenuti avvenuti il 6 aprile scorso.

Pestaggi denunciati dai familiari dei detenuti e che, a loro dire, sarebbero stati originati dalle proteste dei reclusi avvenute in carcere qualche giorno prima. La Procura guidata da Maria Antonietta Troncone contesta i reati di tortura, violenza privata, abuso di autorità.

LA PROTESTA - Stamattina ci sono state tensioni durante la notifica degli atti, con gli agenti penitenziari che sono saliti sui tetti per protestare contro le "modalità" adottate per le notifiche.

"Bastava andare a casa dei poliziotti, anche per una questione di rispetto tra Corpi dello Stato - denuncia l'assistente capo della Penitenziaria, in servizio a Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Napoleone -. Quel maledetto sei aprile noi cercammo solo di riportare la calma tra i detenuti. Ed ora ci ritroviamo indagati mentre nessun detenuto ha pagato nulla, neanche un danno; eppure abbiamo avuto danni per centinaia di migliaia di euro. Siamo arrabbiati, perché ci sentiamo trattati male".

Qualche poliziotto per protesta ha lasciato il servizio dandosi malato. Secondo quanto si apprende sarebbero state eseguite dai carabinieri anche alcune perquisizioni: "Noi lavoriamo già in condizioni di estrema precarietà e facciamo molti sacrifici per mantenere legalità e ordine", conclude l'ispettore, "siamo molto arrabbiati".

I SINDACATI - "Situazione fuori controllo quella del carcere di Santa Maria Capua Vetere, la cui responsabilità è in capo alla direzione del carcere. L'amministrazione è responsabile della sicurezza e dell'incolumità del personale e dei detenuti. Non c'è stata alcuna gestione delle rivolte, i lavoratori sono stati lasciati soli", denuncia la Fp Cgil Polizia Penitenziaria e della Fp Cgil Campania.

Contro la modalità di notifica degli atti anche Donato Capece, segretario generale del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), che parla di "show senza senso se non quello di determinare la ferma protesta dei poliziotti penitenziari".

"Massima fiducia nella Magistratura come sempre - aggiunge - ma va con serenità ribadito che le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità in un contesto assai complicato".

Parla di "spettacolarizzazione fuori luogo" e di "carceri allo sbando in cui comandano i detenuti" infine anche il segretario generale del Sipp Aldo Di Giacomo: "È negativo il segnale lanciato con quest'operazione così spettacolare, perché evidenzia anche mancanza di rispetto verso gli agenti della penitenziaria, e dà maggior forza ai detenuti, che ormai comandano".

(Unioneonline/D)
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