Per Paolo Brosio il governo ha sbagliato nella gestione dell'emergenza coronavirus. Ma il devoto giornalista non fa riferimento a ritardi o ad alcuni specifici errori, rimanda a una questione di principio: "Il governo guidato da M5S non è interessato ai valori cristiani. Si è affidato alla scienza e non a Dio, ma è proprio in questo momenti che bisogna chiedere aiuto al Signore, avremmo già risolto tutto".

Torna all'insediamento del Conte bis, Brosio: "Il premier mi ha preoccupato quando ha parlato del nuovo umanesimo dove ha fatto riferimento a tutto, uomo, tecnologia, scienza, senza mai dire la parola Dio".

Ancora, l'affondo contro la chiusura delle chiese: "Hanno pensato a tutto tranne alla fede. Puoi comperare le sigarette, il cacciavite, ma si chiudono le chiese perché secondo loro sono luogo ricettacolo di focolaio. Se le chiese vengono abitualmente disinfettate, perché non tenerle aperte con le dovute precauzioni e mantenendo le distanze? Bisogna tornare a Dio e anche di corsa perché quello che sta avvenendo è un segnale ben preciso".

Infine, qualche istruzione per celebrare messa ai tempi del coronavirus: "Si potrebbe allestire un altare leggero dove il sacerdote sul sagrato parla dal microfono e la gente da fuori, mantenendo le distanze, con mascherina e guanti, può ascoltare e prendere l'ostia. Se non fai la confessione come fai a toglierti il peccato dall'anima? Abbiamo pensato a tutto tranne che a Dio".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata