"Tra poco arriviamo a un punto di non ritorno. Se ogni giorno abbiamo 85 persone in più che entrano in terapia intensiva e tendenzialmente ne escono due o tre, perché il dato è il 10% e il 15% considerato chi esce e chi muore, tutto questo non è sufficiente. È difficile per tutti ma, come noi stiamo facendo un grande sforzo, chiediamo la stessa intensità da tutti".

Questo il quadro a tinte fosche dipinto dall'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, facendo il punto sull'emergenza Coronavirus in Lombardia.

Gallera ha anche polemizzato con le nuove dotazioni inviate dalla Protezione civile. In particolare, l'assessore ha duramente criticato le nuove scorte di mascherine fornite da Roma: "Sono un velo molto sottile di un panno per pulire terra, non sono neanche carta igienica, mi scuso, perché la carte igienica a volte ha uno strato più solido di questo".

"Lungi da me fare polemica - ha aggiunto Gallera - ma la difficoltà a recuperare le mascherine c'è dappertutto, allora non ce le mandate o dite servono ad altro".

Altra difficoltà, è il reperimento delle ambulanze e di posti liberi.

Sui posti di terapia intensiva "abbiamo ancora una possibilità espansiva. E' chiaro che poi i

miracoli non siamo in grado di farli. C'è un limite che è soprattutto quello dei respiratori". "Sono almeno 7 giorni - ha concluso Gallera - che arriviamo a fine serata solo con 15 letti liberi".

(Unioneonline/l.f.)

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