Brescia, Ravenna, Verona, Modena, Forlì. E addirittura Disneyland Paris fino alla Repubblica Ceca.

Sono solo alcune delle città in cui la banda dello spray, responsabile della strage nella discoteca Lanterna Azzurra a Corinaldo, in provincia di Ancona, ha operato nel corso dei mesi.

Quella banda ora, sei rapinatori tra i 19 e 22 anni tutti residenti nel modenese, è finita in carcere con la pesante accusa di omicidio preterintenzionale. In cella anche il ricettatore di fiducia dei sei, un 65enne.

Nel curriculum 60 rapine, anche successive a quella notte tra il 7 e l'8 dicembre in cui sono morti cinque ragazzi e una mamma, schiacciati dalla calca. Agivano sempre in luoghi affollati, per lo più discoteche dove si tenevano concerti trap, e ogni componente aveva un compito: chi distraeva la vittima o spruzzava lo spray, chi rubava, chi prendeva la refurtiva e la portava fuori dal locale.

Secondo le intercettazioni, quella sera, avrebbero voluto rubare anche la collana di Sfera Ebbasta, dopo averne strappate sei dentro al Lanterna Azzurra di Corinaldo: "La collana, quella con la chitarra, fra". Le decine di intercettazioni contenute nelle 174 pagine di ordinanza raccontano di giovani, dice il giudice, "privi di ogni scrupolo morale" e dall'"elevatissima pericolosità sociale".

Un atteggiamento che è chiaro già tre mesi dopo la strage, quando alcuni di loro tornano a ipotizzare di utilizzare lo spray come se nulla fosse accaduto. Ma le loro telefonate sono tutte un eccesso: "Fra ci piacciono i soldi...a me piacciono i soldi".

(Unioneonline/D)
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