La tragedia. La beffa. E ora, a distanza di anni, dopo una lunga battaglia legale, un po' di giustizia.

È una vicenda triste e travagliata quella che ha avuto protagonista una famiglia sarda, colpita da vicino dalla tragedia del traghetto Moby Prince, andato a fuoco nella primavera del 1991 nel porto di Livorno.

Quel giorno maledetto piansero 9 parenti, morti tra le fiamme assieme agli altri 130 passeggeri.

Dopo il processo seguito alla tragedia la famiglia ottenne un risarcimento e decise di affidare i 760mila euro ottenuti a due broker di Vicenza, incaricati di investirli.

Il denaro, però, svanì nel nulla.

Ne seguì una lunga causa legale, che vide i due intermediari condannati in primo grado per appropriazione indebita, sentenza poi ribaltata in appello, con l'assoluzione degli imputati.

Ora, come riferisce il Giornale di Vicenza, la Corte di Cassazione ha pronunciato il verdetto definitivo sulla vicenda.

I due sono stati giudicati effettivamente responsabili, ma con reato prescritto.

Non prescritto, invece, sarà il risarcimento danni che dovranno pagare alla famiglia sarda protagonista di questa lunga e drammatica odissea.

(Unioneonline/l.f.)
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