L'Unione Europea pronta a venire incontro all'Italia sulla Tav, purché i lavori proseguano.

In vista del consiglio d'amministrazione di Telt, il soggetto promotore dell'opera, a parlare è il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che spiega che l'Ue è pronta a finanziare al 50% non solo il tunnel di base, ma anche le tratte nazionali di avvicinamento.

In questo modo si dimezzerebbe per l'Italia il costo della tratta nazionale, da 1,7 miliardi a 850 milioni, fa sapere Chiamparino, e si abbasserebbe di un ulteriore 10% il costo del tunnel di base.

Motivo in più, secondo tutto il popolo Sì Tav, perché Telt dia il via libera ai nuovi bandi per 2,3 miliardi per continuare i lavori in corso.

Il tempo, infatti, per ottenere i finanziamenti europei sta scadendo. E ogni mese di ritardo mette a rischio la possibilità di utilizzare tutti i fondi a disposizione.

Il governo Conte-Salvini-DI Maio, chiede Chiamparino, "metta da parte le pantomime elettorali" e "si assuma la responsabilità politica di dare il via libera all'opera".

SI TAV - A chiedere la ripresa dei lavori anche i comitati si Tav torinesi: "Confidiamo fortemente nel vostro senso di responsabilità nel proseguire l'opera, che è legge dello Stato", spiegano in una lettera a Hubert du Mesnil e Mario Virano, presidente e direttore generale di Telt. "Non esistono le condizioni per continuare a tenere in sospeso - dicono - le gare d'appalto".

Nel frattempo, il governo continua a tentennare. Dal Mit ribadiscono che il professor Pierluigi Coppola, consulente della Struttura Tecnica di Missione del ministero, ha confermato "di non essere l'autore della tabella circolata nei giorni scorsi sulla stampa recante numeri favorevoli al progetto del Tav".

LA LEGA - Ma intanto la Lega scalpita. "Sulle grandi opere i fondi ci sono ora servono decisioni politiche", esorta il sottosegretario all'Economia, il leghista Massimo Garavaglia, convinto che l'opera "non può essere vista solo come un collegamento tra Torino e Lione ma va valutata come un collegamento all'interno dell'Europa".

M5S - "Costi-benefici negativa e ora si parla di far partire bandi? Ma siamo impazziti?. La rimozione di Virano avrebbe dovuto essere il primo passo! Cosa aspettiamo?", dice Francesca Frediani, consigliere M5S Piemonte della Val Susa e No Tav. "Se dovesse partire un solo appalto ci faremo sentire forte e chiaro. E uso il plurale perché so che siamo in tanti...".

(Unioneonline/v.l.)
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