È stata trasferita la famiglia rom che da sei anni occupava l'ex ostello della gioventù a Porto Torres. Lo stabile è stato restituito alla comunità. La famiglia rom composta da 11 persone si era insediata nell'edificio nel mese di febbraio del 2014 e ora sta definendo le pratiche per entrare in una nuova abitazione acquistata in un altro paese vicino, grazie ai fondi stanziati dalla precedente giunta regionale.

La Regione, proprietaria dell'immobile, deve formalizzare l'atto di cessione dell'ex ostello al Comune, ma nel frattempo l'amministrazione comunale ha deciso di avviare immediatamente le operazioni di sgombero e la chiusura degli accessi all'edificio.

Questa mattina i mezzi e le squadre di Ambiente 2.0, società che gestisce il servizio di igiene urbana, hanno iniziato le operazioni di smaltimento in discarica il materiale ingombrante non più utilizzabile, che è stato trasportato all'esterno dalla famiglia occupante. Le attività di conferimento e recupero proseguiranno per tutta la settimana. Impegnati anche gli operai del progetto Lavoras che sotto la supervisione dei tecnici del settore Manutenzioni stanno provvedendo alla chiusura per evitare che si verifichino nuove violazioni.

"Con la collaborazione dell'ufficio Ambiente e dell'ufficio Manutenzioni abbiamo avviato lo sgombero non appena la famiglia ci ha comunicato la conclusione delle pratiche di acquisto di una casa in un altro paese. Ora siamo in dirittura d'arrivo - sottolinea l'assessore alle Politiche sociali, Rosella Nuvoli - e questo risultato è frutto della frequente interlocuzione con la Regione, iniziata qualche anno fa, sulla base della quale siamo riusciti ad ottenere, finalmente, la competenza sull'ex ostello. Su nostra richiesta la precedente giunta regionale ci ha inoltre assegnato i fondi che il nucleo familiare, composto anche da diversi minori, potrà utilizzare per andare a vivere in un appartamento di un altro centro del territorio scelto direttamente dalla famiglia anche per legami di parentela con un altro nucleo lì presente".

Alle operazioni di sgombero hanno partecipato la Polizia Locale per il monitoraggio della struttura e per scongiurare che altri possano occuparla abusivamente. L'attività di controllo viene svolta anche dalla Compagnia Barracellare.
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