Una storia di raggiri e di soldi versati dalla vittima per togliersi di dosso il malocchio, di malefici e di "fatture di morte". Con una operazione gli agenti del commissariato di Quartu hanno fatto luce sulla sconcertante, drammatica vicenda, consumata ai danni di una donna con tanti problemi di salute, arrestando il presunto santone. La vittima nell'arco di pochi mesi avrebbe versato circa 15mila euro al protagonista del raggiro.

E' stata una persona vicina alla vittima a chiedere aiuto alla Polizia, insospettita da un'anomala richiesta di denaro in prestito da parte della donna giustificata, a suo dire, per saldare un debito.

Gli investigatori della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Quartu Sant'Elena che hanno agito al comando del vice questore Davide Carboni e del commissario aggiunto Gianni Noto, hanno così approfondito la faccenda, scoprendo che la vittima, già da tempo, aveva consegnato cospicue somme di denaro a un uomo che si era presentato a lei come "inviato da Dio per sconfiggere il maleficio" e che l'avrebbe dovuta salvare da una "fattura di morte".

Il sedicente "santone", approfittandosi di una situazione di particolare vulnerabilità che in quel momento da tempo stava vivendo la donna, dovuta a tristi vicissitudini che ne avevano profondamente segnato l'esistenza, era riuscito a incutere in lei un perdurante e insistente sentimento di timore, tanto da costringerla a depauperare il proprio patrimonio, contraendo debiti con diverse società finanziarie, proprio nella convinzione di poter scongiurare imminenti malefici. Affinché i funesti presagi incutessero maggiore timore, il fantomatico guaritore la contattava descrivendo il suo abbigliamento, previamente descritto presumibilmente dalla madre dell'autore, complice nel reato e sulla posizione della quale si stanno compiendo ulteriori verifiche, cosicché agli occhi della donna tali visioni altro non erano che poteri paranormali.

I poliziotti hanno accertato che il soggetto, il quale contattava la signora sempre attraverso telefonate effettuate con un numero anonimo, era riuscito ad estorcerle un ingente somma di denaro e allorquando la signora palesava le gravi difficoltà economiche, il suo aguzzino cercava in tutti i modi di estorcerle altro denaro, anche con toni accesi, minacciandola ancora attraverso la sussistenza in capo a lei di un pericolosissimo maleficio.

In occasione dell'ennesima richiesta di denaro, altri 3.000 euro, i poliziotti hanno organizzato un apposito servizio per cogliere in flagranza l'estorsore, porre fine all'attività delittuosa e liberare la donna dalle grinfie del suo aguzzino. Perciò ieri gli investigatori della Squadra di Polizia Giudiziaria, insieme agli agenti delle volanti hanno dapprima seguito i movimenti della donna per tutta la giornata, assistendo anche al prelievo della somma di denaro concordata per la successiva consegna, infine, appostandosi nei pressi del luogo stabilito per l'incontro e per lo scambio del denaro. A quel punto è scattato il blitz e i poliziotti, avendo la contezza che il denaro era ormai nelle mani dell'estorsore, lo hanno tratto in arresto e condotto negli Uffici del Commissariato. E' stato a seguito di ciò che la donna, aiutata dai poliziotti a prendere consapevolezza di tutto quello che le era accaduto, ha formalizzato la sua volontà di procedere nei confronti dell'uomo, un 47enne, il quale, messo alle strette, non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità.

L'uomo, su disposizione del Pubblico Ministero che ha coordinato le indagini, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Uta.

Le indagini da parte del Commissariato di Quartu Sant'Elena proseguono per verificare la sussistenza di ulteriori simili episodi estorsivi nei confronti di altre vittime.
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