La diagnosi, due mesi fa, è stata impietosa: male incurabile. Antonino Murino non ce l'ha fatta. Si è arreso stamattina prima dell'alba, nella clinica Tommasini di Jerzu.

Non ce l'avrebbe fatta neanche se avesse lottato con il coltello tra i denti, uno dei coltelli che lo hanno reso celebre. Era l'artigiano maestro de s'arrasoa arzanese, ispiratore insieme alla Pro Loco dell'omonima rassegna. Settant'anni compiuti il 23 agosto scorso, quinto di otto fratelli, aveva lavorato per 35 anni nella Cartiera di Arbatax, ma era un abile fabbro di quinta generazione, come il padre Mario, che fu artigiano e ispirato poeta.

La sua vita è stata segnata anche da una sofferenza profonda. Vent'anni fa perse il figlio Nicola, 14 anni, morto in un incidente in moto. Da coltellinaio, ha esposto le sue opere in moltissime mostre regionali. «Nei suoi coltelli - osserva Raffaele Sestu, presidente della Pro Loco Siccaderba - c'è uno stile Murino, tale da renderlo uno dei migliori artigiani ogliastrini e sardi».

Antonino Murino lascia la moglie Gianna e il figlio Diego. I funerali saranno celebrati domani pomeriggio alle 17.30 nella chiesa di san Giovanni Battista ad Arzana.
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