Negli avamposti della spiaggia, le postazioni sono sguarnite: il sole splendente, nel termometro interno dei bagnanti, perde la sfida con il freddo maestrale.

Così stamattina, al Poetto di Cagliari comunque affollato, i cagliaritani hanno occupato le retrovie, cioè la Passeggiata da alcuni anni chiusa al traffico delle auto. La folla era tutta lì, spesso con la giacca invernale addosso, tutti sudati e con il volto reso paonazzo dai raggi solari.

Un'altra prova generale dell'estate, insomma, dopo quelle del periodo soleggiato tra gennaio e febbraio, baciata dai 17 gradi di temperatura e sferzata dal maestrale a 40 chilometri orari, in crescita nella serata. "L'importante è che si rispetti la tradizione secondo la quale", sorride Giacomo Busonera, uno dei titolari del chiosco Le Palmette, "appena fa un po' di sole i cagliaritani si riversano in massa qui".

Infatti per pranzo si fa il pienone, come accade anche in altri chioschi del primo tratto del Poetto. Luciano Spiga, titolare dell'Oasi Café, analizza: "Sono cambiati i flussi: il divertimento notturno è più nel tratto quartese, mentre la ristorazione, per la parte che è consentita dalle norme, è al Poetto cagliaritano".

Solo un coraggioso è in costume da bagno ed entra in acqua: è un giovanotto di 77 anni, si chiama Carlo Lastretti: "Se c'è il sole, io faccio il bagno in qualsiasi periodo dell'anno". Tutti lo guardano: compresi i giovani col giaccone.
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