Prima i loro programmi poi un'autobiografia in tre minuti.

Sei dei sette candidati alle Regionali (Francesco Desogus era impegnato con Luigi Di Maio) hanno partecipato questa mattina a un dibattito organizzato dalla Pastorale del Lavoro di Cagliari nella chiesa di Santa Restituta.

Il candidato del centrosinistra Massimo Zedda ha raccontato di aver rinunciato al vitalizio da 2mila euro al mese che avrebbe maturato in Consiglio regionale anche per non vergognarsi davanti alla madre che dopo 41 anni di lavoro da insegnante ne avrebbe guadagnato 1450.

L'indipendente Ines Pisano ha detto di aver sempre creduto nelle battaglie giuste tanto da decidere, sfidando la madre, di andare a manifestare contro la riforma Falcucci, che riteneva ingiusta.

Mauro Pili (Sardi liberi) ha sottolineato il fatto che negli ultimi anni ha pagato con 24 denunce le sue battaglie civili contro Tirrenia o contro i rifiuti dalla campania "perché le battaglie si fanno tutti i giorni, non solo in campagna elettorale".

Christian Solinas (Lega-Psd'Az) ha spiegato quanto i principi del sardismo abbiano sempre ispirato la sua azione.

Paolo Maninchedda (Partito dei sardi) ha spiegato quanto è importante per i sardi sentirsi una nazione per combattere le battaglie comuni. "Sono arrivato alla politica con la mentalità del sacrificio imparata nelle parrocchie. A 21 anni sono stato in Africa ed ho sperimentato la frontiera. Voglio fare una rivoluzione intelligente".

Andrea Murgia (Autodeterminatzione): "Mi batto per delle idee. Faccio politica da tanto tempo, difendendo quelle idee con passione. Sono innamorato e appassionato dalla Sardegna e questo è ciò che mi muove"

Fabio Manca

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