Quanto costa l'insularità alla Sardegna? La domanda non è retorica, perché c'è una risposta: in media 5.700 euro all'anno per ogni sardo. Con delle spese in più rispetto agli abitanti di altre regioni che, a seconda dei casi, vanno dai 3500 ai 7500 euro a testa.

A confermarlo è lo studio "Il costo dell'insularità. Il caso della Sardegna", realizzato da Carlo Amenta, Carlo Stagnaro e Luca Vitale.

LO STUDIO - Secondo gli autori, la condizione insulare equivale, dunque, a unasorta di "tassa" stimabile in circa 5.700 che grava sui cittadini sardi. Questo è dovuto alla ridotta dimensione del mercato interno, alla distanza dal continente e alle difficoltà nella circolazione di merci e persone.

Lo studio indaga, poi, anche le difficoltà che hanno finora incontrato le politiche di coesione nel favorire la convergenza della Sardegna e conclude con alcune proposte di policy.

Scrivono Amenta, Stagnaro e Vitale: "L'autonomia rappresenta una genuina opportunità. Infatti, politiche top down, che non tengono conto della conoscenza specifica di tempo e di luogo, raramente hanno successo e più spesso lasciano pochi risultati duraturi o addirittura ostacolano la crescita di lungo periodo delle regioni depresse. Al contrario, politiche concepite sul territorio e sviluppate 'bottom up' possono con maggior probabilità cogliere le reali caratteristiche di forza e determinare una crescita più sostenuta e duratura. Tuttavia, la Sardegna può richiedere - prima ancora di mettere in campo investimenti o politiche finalizzate a rafforzare le infrastrutture, il capitale umano e l'innovazione - riforme interne nell'organizzazione dei servizi pubblici che favoriscano la creazione di un ambiente nel quale individui e imprese possano creare e prosperare, migliorando la condizione economica complessiva del territorio".

IL COMITATO - La ricerca è stata commissionata dal Comitato per l'inserimento del principio dell'insularità della Sardegna in Costituzionale.

Un'azione trasversale che ha coinvolto anche parlamentari sardi di tutti i partiti. E che è forte di centomila firma raccolte a supporto di questo obiettivo.

"Un dato drammatico - ha detto Roberto Frongia, assessore regionale ai Lavori Pubblici e uno dei promotori dell'iniziativa citando l'analisi dell'istituto Bruno Leoni - una tassa pro capite che crea un gap rispetto al resto d'Italia. I sardi vogliono pari opportunità".

Un dato che si ripercuote su tutti i settori. "Prendiamo ad esempio l'educazione - ha detto Maria Antonietta Mongiu, una delle anime dell'iniziativa - bambini e adolescenti lombardi hanno per il 65 per cento la possibilità di usufruire del tempo pieno e prolungato a scuola. Mentre in Sardegna la percentuale si ferma al 15 per cento".

OBIETTIVO COSTITUZIONE - L'iter per ottenere il risultato è in corso: "Sono terminate le audizioni - ricorda il senatore pentastellato Gianni Marilotti - e ora attendiamo la relazione del presidente della Prima Commissione".

Obiettivo, la Costituzione. "Non è una civetteria - ha spiegato Mongiu - ma un elemento essenziale: parlamentari e tutta la comunità sarda devono spingere i decisori".

(Unioneonline/v.l.)
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