Mancato rinnovo contrattuale per 80 dipendenti con contratto interinale e cassa integrazione per altri 90 lavoratori. Rispetto ai circa 240 operativi attualmente in organico è una riduzione del personale drammatica quella ufficializzata oggi nello stabilimento di Matt'e Conti al termine dell'assemblea alla quale hanno preso parte management aziendale, sindacati, Rsu e dipendenti della fabbrica bellica domusnovese.

Il provvedimento, che si aggiunge a quello dell'ottobre 2019 con il quale sono stati allontanati 110 dipendenti interinali, arriva a causa del grosso calo di commesse lavorative originato, per la gran parte, dalla decisione governativa di bloccare, il 29 luglio 2019, i contratti di fornitura bellica già in essere con Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Una sospensione di 18 mesi che scadrà a fine 2020 ma per la quale non è stata annunciata alcuna novità.

"Circa l'87 per cento dell'attuale portafoglio ordini nello stabilimento di Domusnovas è non producibile" scrive nel comunicato diramato a tutti i dipendenti l'amministratore delegato della Rwm Italia Fabio Sgarzi. "Del restante 13 per cento di ordini eseguibili - prosegue la nota - nessuno proviene dal ministero della Difesa italiano malgrado le tante promesse e le dichiarazioni del Dicastero riguardo al fatto che la Rwm rappresentasse un asset strategico per lo stesso ministero e per il Paese".

Allarmismo e forte amarezza sono i sentimenti imperanti tra i lavoratori con sindacati e Rsu che prefigurano, addirittura, la "possibile chiusura dell'intero stabilimento già dal 1° gennaio 2021 se non verranno trovate altre commesse lavorative". Il pressing sulla Prefettura al fine di avere un immediato incontro con gli assessori regionali all'Industria e al lavoro è la prossima mossa dei sindacati Ficltem Cgil e Femca Cisl i quali hanno subito dichiarato "lo stato d'agitazione con conseguente mobilitazione nelle forme che si riterranno più opportune".
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