Poco più della metà degli italiani (51%) ha deciso di andare in vacanza nei prossimi mesi, anche se solo il 5,5% ha già prenotato. Come destinazione stravince l'Italia, con il 92,3%.

E' quanto emerge da un'indagine realizzata da Demoskopika sull'identikit del turista post Covid-19. Su un campione di 1.539 cittadini intervistati ben 4 su 10 optano per soluzioni ricettive ritenute "più sicure": appartamento preso in affitto (18,9%), casa di proprietà della famiglia (17,4%) oppure ospite di parenti o amici (5,2%).

"Il turista post Covid-19 - spiega il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio - ha voglia di villeggiare quasi esclusivamente in Italia e in totale sicurezza. L'epidemia sanitaria non poteva non ripercuotersi inevitabilmente anche sui consumi turistici. In questo quadro, saranno premiate quelle destinazioni turistiche che meglio sapranno interpretare i desiderata del mercato autoctono".

LA CRISI - Quanto alle motivazioni che spingono il 49% degli italiani a non partire, il 24,9% ha ancora timore a viaggiare. L'8,7% ha "già rinunciato, al di là del coronavirus" ma colpisce il 15,3% che non ha programmato la villeggiatura con la famiglia dichiarando di "non avere le possibilità economiche".

Si tratta di quasi 8 milioni di italiani rinunciatari per "cause di forza maggiore" principalmente tra le categorie dei lavoratori autonomi (21,4%) in misura doppia rispetto ai lavoratori dipendenti (12,7%). Tra le categorie più "sofferenti" figurano gli artigiani, i commercianti, i disoccupati e gli operai e, infine - come era prevedibile - chi possiede un reddito basso (19%), rispetto a chi ha palesato una condizione economica decisamente migliore (5,3%).

(Unioneonline/D)
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