Una valanga di miliardi sta per essere messa a disposizione dell’Italia per il post Covid. Soldi in deficit e provenienti dall’Europa. Una manovra finanziaria che non ha precedenti nella storia del Paese.

Sabato a Roma si aprono gli stati generali, mentre lunedì sarà illustrato il piano Colao alle organizzazioni sindacali e datoriali.

Un’occasione unica per ridisegnare economia e infrastrutture, socialità e cultura.

Investimenti per ospedali, strade, ponti, scuole e infrastrutture idriche. In tutto questo,però, manca la nostra Isola, il Mediterraneo e il riequilibrio territoriale.

La Sardegna risulta esclusa da questa ingente manovra finanziaria e il piano messo a punto dalla task force di esperti guidata da Vittorio Colao ha escluso i capisaldi delle rivendicazioni sarde, dall’energia ai trasporti, dalla zona franca allo sviluppo tecnologico.

I 102 punti della proposta all’esame di palazzo Chigi nascondono grandi incognite sull’Isola e negano risorse indispensabili.

La Sardegna, proprio per la sua condizione insulare, ha diritto a un doppio risarcimento, il primo legato al divario insulare e l’altro a quello infrastrutturale.

Quanto spetta alla Sardegna e quali sono i divari che devono essere colmati. I dati che lo Stato nasconde e le opportunità per l’isola. Un’inchiesta che per la prima volta mette sotto i riflettori i soldi europei e il loro utilizzo per il riequilibrio infrastrutturale della regione sarda.

Nell’inchiesta le proiezioni finanziarie che potrebbero risollevare le sorti dell’isola.

Oggi sull’Unione Sarda in edicola la prima parte dell’inchiesta sui fondi del post Covid.
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