Sparisce dal decreto Rilancio, firmato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il contratto di 5 anni ad Alitalia per la gestione della continuità territoriale.

Le perplessità hanno convinto il Governo a riformulare il comma 4-ter dell'articolo 205 del decreto per renderlo più armonioso e compatibile con le normative nazionale e europee.

E soprattutto per attribuire un ruolo chiaro alla Regione, fin qui dimenticata.

Così nella nuova versione dell'articolo dedicato ad Alitalia, si prevede che la newco (oppure le società controllate o partecipate) possa stipulare "ai fini della prestazione di servizi pubblici essenziali di rilevanza sociale, e nell'ottica della continuità territoriale" un apposito "contratto di servizio" con i ministeri e con "gli Enti pubblici territorialmente competenti, anche subentrando nei contratti già stipulati per le medesime finalità".

A questo punto lo scenario è destinato a cambiare: non più un affidamento diretto del servizio per 5 anni, ma semmai un “subentro” della rinnovata Alitalia o di una compagnia satellite (che potrebbe assorbire parti di Air Italy) nella continuità territoriale fino alla fine di ottobre o magari fino alla prossima primavera, in attesa che la Regione completi il nuovo modello e pubblichi il bando.

È invece sicuro che sarà allungata la convenzione con Tirrenia per la continuità marittima. Anche in questo caso l'ultima versione del decreto Rilancio supera le prime bozze circolate e mette un paletto importante: il contratto con la compagnia navale verrà prorogato fino al termine delle procedure per la riassegnazione delle rotte "e comunque non oltre la data del 18 luglio 2021".

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