Allarme dei produttori di miele in Sardegna.

In tutta Italia, secondo Coldiretti, la produzione di miele è crollata fino all'80% rispetto alla media causa il clima anomalo, con una grave siccità, che ha compromesso le fioriture e stressato le api.

Un inverno caldo e siccitoso con le gelate primaverili - sottolinea Giovanni Murru, presidente provinciale di Coldiretti Oristano - hanno creato serie difficoltà agli alveari. Le api hanno scarse possibilità di raccogliere il nettare e il poco miele prodotto lo utilizzano come alimento. Una situazione comune in tutta la Penisola con aree dove comunque si riscontrano produzioni più elevate rispetto allo scorso anno.

Anche nell'Isola le api vivono un periodo difficile dovuto ai cambiamenti climatici e alle inquinanti attività umane. I dati del censimento annuale della Banca Dati Apistica indicano come in Sardegna operano 1767 apicoltori, 939 in autoconsumo (al di sotto dei 10 alveari) e 828 professionali per un totale di 66.773 alveari.

Per Orlando Oliva dell'azienda agricola Monte Arci, apicoltore professionale di Marrubiu, segretario della Associazione regionale Apiaresos (che aggrega numerosi apicoltori), nonché presidente dell'Associazione Agri mercato Campagna Amica Oristano, l'annata 2020 per l'apicoltura sarda è iniziata davvero male. Un inverno molto caldo e una primavera siccitosa - afferma - rappresentano fattori climatici che hanno portato a una scarsa secrezione nettarifera e conseguente riduzione dei raccolti primaverili che, in molte zone, si stima possa sfiorare l'80%. L'ennesima "mazzata" per gli apicoltori sardi - ribadisce polemicamente Oliva - che attendono ancora gli aiuti per la siccità 2017, "promessi e ancora fermi al palo".

I DATI IN ITALIA - Il raccolto potrebbe essere anche peggiore del 2019 con una produzione nazionale di appena 15 milioni di chili, a fronte di un quantitativo di quasi 25 milioni di chili importato dall' estero durante l'anno. Secondo elaborazioni Coldiretti (su dati Istat) si evidenzia che il 40% arriva dall'Ungheria e oltre il 10% dalla Cina. Quasi 2 barattoli di miele su tre sono stranieri.

In Italia esistono più di 60 varietà di miele a seconda del tipo di "pascolo" delle api: dal miele di acacia, di cardo, di eucaliptus, al millefiori (tra i più diffusi), da quello di arancia a quello di castagno e corbezzolo (più scuro e amarognolo), da miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino. Nelle campagne italiane sono 1,5 milioni gli alveari curati da 60.000 apicoltori, di cui circa due terzi produce per autoconsumo.

(Unioneonline/F)
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