Hanno aspettato tutto il giorno i sindacati il decreto annunciato dal premier Conte ieri in tarda serata ma l'elenco delle attività produttive ritenute strategiche e quindi autorizzate dal governo a restare aperte, alla fine, è diventato troppo lungo fino ad includere, secondo un elenco ancora ufficioso, anche "settori come l'edilizia, il tessile, la meccanica e il commercio all'ingrosso che nulla hanno a che vedere con la produzione di prodotti elettromedicali e anticoronavirus".

Così i leader di Cgil Cisl e Uil hanno deciso alla fine della serata di "avvisare" l'esecutivo: "Siamo pronti a proclamare in tutte le categorie che non svolgono attività essenziali lo stato di mobilitazione e la conseguente richiesta del ricorso alla cassa integrazione, fino ad arrivare allo sciopero generale".

Secondo la nota unitaria delle tre sigle: "A differenza di quanto indicato ieri in queste ore sembrerebbe avanzare l'ipotesi che, nel decreto in discussione, l'Esecutivo intenda aggiungere all'elenco dei settori e delle attività da considerare essenziali nelle prossime due settimane attività produttive di ogni genere".

(Unioneonline/F)
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