L'intera Sardegna non potrà mai essere zona franca doganale.

Così il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha gelato i sardi, rispondendo al question time ad una domanda del deputato di Fratelli d'Italia Salvatore Deidda.

"L'estensione della zona franca doganale a tutto il territorio della Sardegna renderebbe impossibile assicurare un controllo, da parte della autorità doganali, adeguato al necessario rispetto della normativa Ue che impone una stretta vigilanza sul perimetro e sui punti di entrata e di uscita delle zone franche, sull'ingresso delle persone e delle merci in entrata e in uscita", ha dichiarato il ministro.

"Il governo - ha aggiunto - rivolge la massima attenzione alle iniziative per la crescita e l'applicazione, in particolare nelle aree svantaggiate del Paese".

Tria ha inoltre ricordato che dal punto di vista giuridico sono state individuate nell'Isola le seguenti aree da adibire a zona franca: Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax e altri porti e aree industriali funzionalmente collegate o collegabili. Ad oggi risulta emanato il decreto per la zona franca di Cagliari, ma "l'ipotetica estensione non potrebbe valere quale base giuridica per legittimare la perimetrazione dell'intero territorio regionale come zona franca", ha ribadito il ministro.

La risposta del ministro non è piaciuta a Deidda: "Si è limitato a illustrare le norme vigenti senza tener contro delle deliberazioni della Regione del 2013 e degli ordini del giorno che il suo stesso governo ha approvato in aula negli scorsi mesi", ha affermato il deputato cagliaritano.

"Purtroppo - ha aggiunto - non ha detto cosa intende fare il governo per far partire la zona franca negli otto porti in cui è prevista né cosa intenda fare per svilupparla all'interno dell'Isola, tanto che quella di Cagliari è ancora un'utopia mentre il Porto Canale muore e gli altri scali pagano una mancanza di infrastrutture e dei costi insopportabili per poter sviluppare investimenti e ammodernamenti".

Poi l'affondo: "Un atteggiamento da gnorri che non fa onore ad una maggioranza che si era impegnata a sviluppare il riconoscimento della zona franca".

(Unioneonline/L)
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