Cambiamento climatico e tutela della salute: è questo il tema al centro di due importanti interventi, pubblicati lo scorso gennaio dalla prestigiosa rivista The New England Journal of Medicine.

Due approfondimenti, dal titolo "Climate Change-A Health Emergency" a firma dei ricercatori di Boston Solomon e LaRoche, e "The Imperative For Climate Action to Protect Health", a firma degli autori Haines e Ebi.

Obiettivo della pubblicazione è riassumere gli effetti che la combustione di fossili sta avendo sul nostro pianeta.

I DATI - L'agosto del 2018 è stato, in particolare, il 406esimo mese consecutivo durante il quale le temperature medie globali sono state superiori alla media a lungo termine.

Allarme clima, manifestanti in Polonia (Ansa)
Allarme clima, manifestanti in Polonia (Ansa)
Allarme clima, manifestanti in Polonia (Ansa)

La temperatura media del nostro pianeta è attualmente in aumento ad una velocità di 0,2 ° C per decennio. E l’aumento delle temperature si è associato a cambiamenti nei modelli di precipitazione.

Negli Stati Uniti dal 1901 si registrano le precipitazioni medie giornaliere misurate in blocchi sequenziali di 5 anni. Negli Stati Uniti orientali sono aumentate del 27%, mentre in quelli occidentali i cambiamenti sono stati insignificanti.

Quello che spiegano gli illustri autori è che, nonostante per oltre 20 anni si siano studiate le implicazioni dei cambiamenti climatici osservati e i modelli degli eventi climatici avversi sensibili al clima, la base di evidenze rimane frammentata ed è particolarmente limitata nei paesi a basso reddito.

Manifestazione contro gli effetti del cambiamento climatico (Ansa)
Manifestazione contro gli effetti del cambiamento climatico (Ansa)
Manifestazione contro gli effetti del cambiamento climatico (Ansa)

GLI EFFETTI SULLA SALUTE - Ciononostante cominciamo a conoscere i principali percorsi attraverso i quali il cambiamento climatico nuoce alla salute.

Conosciamo, in particolare, effetti diretti, come quelli derivanti da una maggiore esposizione a temperature ambientali elevate; effetti mediati attraverso sistemi naturali, come gli effetti sulle malattie trasmesse da vettori; ed effetti mediati attraverso sistemi socioeconomici, come le conseguenze sulla salute di un aumento dell'impoverimento.

L'OMS stima in circa 250mila le morti all'anno tra il 2030 e il 2050 che potrebbero essere dovute all'aumento delle temperature e quindi all'esposizione al calore negli anziani, così come all'aumento di diarrea, malaria, dengue e alle inondazioni costiere. Gli autori vogliono anche ricordare la responsabilità sociale dei medici per salvaguardare la salute e alleviare la sofferenza perché moralmente tenuti a svolgere un ruolo guida nel confronto con i cambiamenti climatici che l'urgenza richiede. Come medici, essi sostengono, abbiamo una responsabilità speciale per salvaguardare la salute e alleviare la sofferenza.

IL RAPPORTO - Il recente rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change costituisce un valido argomento per transizioni "rapide e di ampia portata" in tema di ambiente, energia, industria, edifici, trasporti e città, con l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 ° C. Le azioni individuali sullo stile di vita (camminare, andare in bicicletta, mangiare meno carne, ridurre lo spreco alimentare e risparmiare energia) sono le più facili da intraprendere e possono dare molti benefici per il benessere personale. Ma le azioni individuali sono lontane dal poter affrontare la sfida globale della nostra terra. I cambiamenti climatici che anche le nostre regioni stanno subendo, ci spingono tutti, è l'appello di questi medici, a diventare protagonisti nelle nostre società perché i governi affrontino le cause ormai conosciute dei cambiamenti climatici.

Noi medici siamo milioni nel mondo. Solo negli USA circa un milione, una forza importante che sta affrontando i cambiamenti climatici in una società in cui la relazione fra inquinamento da combustibili fossili e cambiamenti climatici viene spesso negata perché gli interessi economici in gioco sono colossali. Anche noi abbiamo il dovere di affrontare i cambiamenti climatici non solo perché sono un rischio per il nostro pianeta, ma anche perché la prevenzione delle malattie legate al riscaldamento globale si può attuare solo combattendone le cause.

Questo tema finalmente si sta ponendo al primo punto dell'agenda di tutti i cittadini. La vecchia Europa sta mostrando al mondo che i nostri giovani vogliono essere protagonisti nel sostenere la lotta ai cambiamenti climatici. La sfida ha una protagonista e milioni di seguaci.

IL CASO DI GRETA - Greta Thunberg ha 16 anni e questo secolo le appartiene assieme a milioni di giovani, come lei, nati attorno al 2000. Vogliono viverlo da protagonisti proteggendo l'ambiente e la terra in cui dovranno vivere. Greta, il 20 agosto 2018, ha deciso per questo motivo di non andare a scuola ed ogni giorno, durante l'orario scolastico, si è seduta di fronte al parlamento svedese. Il suo slogan era "Sciopero della scuola per il clima". Il suo forte messaggio ha trovato molte sponde pronte ad amplificarlo.

Greta Thunberg con altri giovanissimi manifestanti a Parigi (Ansa)
Greta Thunberg con altri giovanissimi manifestanti a Parigi (Ansa)
Greta Thunberg con altri giovanissimi manifestanti a Parigi (Ansa)

LA SAGGEZZA DEI GIOVANI - Il 4 dicembre 2018 nel suo intervento alla COP24, vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutosi a Katowice, in Polonia ha affermato: "Ciò che speriamo di ottenere da questa conferenza è di comprendere che siamo di fronte a una minaccia esistenziale. Questa è la crisi più grave che l'umanità abbia mai subito. Noi dobbiamo anzitutto prenderne coscienza e fare qualcosa il più in fretta possibile per fermare le emissioni e cercare di salvare quello che possiamo. Le persone ci dicono sempre che sperano tanto che i giovani riusciranno a salvare il mondo. Ma non possiamo, semplicemente perché non c’è abbastanza tempo per permetterci di crescere e prendere in mano la situazione".

Parlando ai leader mondiali solo la sincerità del pensiero giovanile, privo dei condizionamenti che l’età più avanzata determina può offrire questi spunti di spontaneità e di saggezza: "Voi parlate soltanto di un'eterna crescita economica verde poiché avete troppa paura di essere impopolari. Voi parlate soltanto di proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l'unica cosa sensata da fare sarebbe tirare il freno d'emergenza. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno. Lasciate persino questo fardello a noi bambini. La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga il lusso di pochi. Se è impossibile trovare soluzioni all'interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema".

La vita, la sopravvivenza della nostra cara vecchia terra sta trovando molti alleati nei ragazzi, nei giovani non solo europei. Essi stanno mettendo un impegno ed una forza che anche noi "grandi" dobbiamo avere perché il mondo va salvato adesso. Perché è possibile uno sviluppo diverso che faccia convivere l'uomo con la casa che ci ospita, la terra.

Antonio Barracca*

*Medico
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