«Vogliamo che il Consiglio comunale di Baunei chieda alla Regione la modifica dei confini con Triei, al fine di riportare sotto la giurisdizione baunese le terre civiche e private intorno ad Ardali assegnate nel 1959 al Comune di Triei». Comincia pressappoco così la petizione popolare presentata a ottobre in municipio da un gruppo di cittadini e fatta propria dal Consiglio comunale, all'unanimità, nella seduta di mercoledì sera.

LA STORIA Si riapre una ferita fine degli anni cinquanta con la perdita del minuscolo centro abitato di Ardali, fino al 1959 frazione di Baunei e da allora passata a Triei? O è una iniziativa nostalgica che si richiama a diritti violati ma mai dimenticati? Un po' di tutto questo, con alcuni risvolti storico-sociali da secessionismo ante litteram che oggi fanno un po' sorridere, ma che tra Baunei, Ardali e Triei fanno ancora discutere a distanza di tanto tempo. «Nessuna guerra di confine all'orizzonte, solamente l'accoglimento di una richiesta avanzata da un nutrito gruppo di cittadini - puntualizza il sindaco di Baunei, Salvatore Lai - che a distanza di cinquanta anni ritengono di dover riaprire una questione giurisdizionale che in effetti ha lasciato aperta la porta a qualche recriminazione, per via di alcune evidenti contraddizioni».

RITORNO AL PASSATO In ogni caso, trattandosi di una querelle vecchia di mezzo secolo, per comprendere appieno il significato della petizione popolare è necessario fare un salto indietro nel tempo, fino alla fine degli anni cinquanta. Tutto cominciò con la richiesta di secessione avanzata dagli abitanti di Ardali (allora frazione baunese), che ritenendosi trascurati dal Comune di Baunei chiesero di passare sotto la giurisdizione del più vicino Triei, nella speranza di veder riconosciuta maggiore attenzione per le esigenze del piccolo agglomerato urbano. La richiesta dei secessionisti ardalesi fu accolta dalla Regione, che con la legge numero 23/59, sancì il passaggio di 451 ettari del demanio civico di Baunei, insieme a 1528 ettari di terreni privati, sotto la giurisdizione di Triei. Ma allora perché cinquanta anni dopo da Baunei parte la richiesta di rivedere le decisioni sancite dalla Regione? «Perché le proprietà private dei baunesi in giurisdizione di Triei sono state penalizzate dal disinteresse del comune di Triei dal 1959 a oggi - scrivono i cittadini firmatari della petizione popolare - vista l'assenza di progetti per la viabilità, di elettrificazione, di irrigazione, di valorizzazione dei prodotti agricoli».

CONSIGLIO UNANIME La petizione è stata votata all'unanimità dal Consiglio comunale, anche dai banchi dell'opposizione. Salvatore Corrias (centrosinistra) ha dichiarato di «ritenere legittime le richieste dei firmatari, soprattutto per quanto riguarda i diritti dei proprietari, che giustamente devono essere tenuti in debito conto, senza scatenare una guerra di confine». D'accordo anche il gruppo di minoranza de “Sa lista Noa”, che con Salvatore Porcu ha dichiarato di appoggiare le richieste dei firmatari «per cercare di trovare una soluzione al problema che sia la più equa e giusta fra quelle possibili». Che la questione sia molto particolare lo dimostra anche il fatto che nella diatriba di confine rientra anche una chiesa campestre, quella di San Lussorio (dove ogni anno i baunesi organizzano una festa popolare in onore del santo guerriero), che ricade in un terreno del demanio civico baunese in giurisdizione di Triei. «Con la revisione dei confini - sottolinea il sindaco Lai - la Regione potrebbe porre rimedio a una situazione anomala. In ogni caso si dovrà puntare ad una ridefinizione pacifica e condivisa, finalizzata al soddisfacimento di bisogni collettivi e generali delle comunità coinvolte».

GIAMPAOLO PORCU
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