Gli editori di Sardegna Uno in un comunicato parlano di "acuta fase di difficoltà", ma assicurano di voler continuare a lottare, dotandosi di "un nuovo modello organizzativo". E parlano di "provocazioni" e di "spettacolarizzazione" della protesta dei dipendenti, che da tempo sono in stato d'agitazione e negli ultimi mesi hanno aderito a diverse giornate di sciopero. Da due anni ricevono uno stipendio di solidarietà.

Ecco il testo integrale del comunicato dei nuovi editori.

Sardegna Uno ringrazia tutti i cittadini e gli organi di stampa per l’attenzione riservata alla crisi di questo periodo. Al solo fine di evitare un prosieguo di distorsione e strumentalizzazione mediatica, in merito allo stato di difficoltà dell'Azienda, gli editori tengono a rassicurare gli utenti e soprattutto gli investitori sul futuro dell’Emittente. Sardegna Uno vive, ancora una volta, una acuta fase di difficoltà, ma lotterà, anche in questa occasione, affinché la pluralità dell’informazione regionale non venga messa in crisi. La TV continuerà ad esistere dotandosi necessariamente di un nuovo modello organizzativo, in assenza di imprenditori disposti a ripianare annualmente le perdite con proprie risorse personali. In merito alla scelta della Nuova proprietà, di non rispondere pubblicamente alle accuse e alle continue provocazioni, in una anomala attenzione delle altre testate giornalistiche, rispetto ad analoghe e ancor più gravi situazioni di crisi nel settore, si ribadisce ancora una volta la convinzione che l’unico modo per risolvere i problemi sia impegnarsi fattivamente alla risoluzione degli stessi.

I nuovi editori si dissociano da ogni forma di spettacolarizzazione mediatica, dal trascinamento dell’Azienda in polemiche sui social net, dalla strumentalizzazione dello stato di crisi avviata nei confronti della politica, così come da una precisa campagna di svilimento dell’immagine di un’impresa di comunicazione che vive di immagine. La proprietà ha dato ampia disponibilità al Sig. Prefetto di Cagliari, che ringrazia per il Suo, purtroppo vanificato, tentativo di portare la vertenza dei lavoratori su un tavolo di concertazione consono allo scopo. Spiace constatare che parallelamente ad una imponente campagna di comunicazione perpetrata ai danni di Sardegna Uno da una parte dei suoi stessi lavoratori, non abbia mai trovato spazio ne da parte loro ne da parte delle organizzazioni sindacali, l'ipotesi di richiedere all’Azienda, fin dallo scorso ottobre, un solo incontro interlocutorio.

Tutto questo ben conoscendo la manifestata disponibilità della Nuova proprietà non solo al dialogo ma anche, e soprattutto, a fare fronte unico con i lavoratori per la pretesa delle spettanze dovute all’Azienda dagli Enti Pubblici. Il recupero anche parziale di questi crediti, avrebbe consentito alla Società, di incassare quanto anticipato ai lavoratori durante i 2 anni di ricorso al Contratto di Solidarietà Difensiva, risolvendo, almeno in parte, il contingente problema di liquidità. L’auspicio che rinnoviamo è di addivenire ad un possibile dialogo civile, utile a gestire insieme un nuovo inizio. Le solide fondamenta di Sardegna 1 dovranno attraversare inevitabilmente una radicale e dolorosa fase di ristrutturazione organizzativa, per la prosecuzione di una valida e alternativa proposta editoriale.
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