E' stato un incontro cordiale, quasi da visita "pro su cumbidu" (dietro invito), come si usa da questi parti. Orgosolo è conosciuto proprio per la proverbiale ospitalità. Guai a capitare in una bar del paese e voler pagare il conto: per gli orgolesi l'ospite è sacro. Ed anche stamattina, nonostante il contesto del tutto particolare, zia Antonia Mesina, 75 anni, sorella maggiore di Graziano, con la quale vive, non si è fatta trovare in fallo. Certo, inizialmente un po' di agitazione, anche perché ancora in vestaglia, ma poi, da vera padrone di casa, ha preparato caffè e offerto biscotti sardi. Mentre i carabinieri perquisivano la casa - il controllo è andato avanti per circa due ore - Graziano (ora assistito dall'avvocato Giannino Guiso) e la sorella hanno intrattenuto una lunga conversazione.

"Sembrava che ci aspettassero - ha raccontato il capitano Luigi Mereu, che ha materialmente notificato a Grazianeddu l'ordine di custodia cautelare in carcere emesso dalla Dda di Cagliari - Abbiamo affrontato tanti discorsi, ma non si è assolutamente parlato dell'argomento della nostra visita". Un'ospitalità proverbiale, sperimentata negli anni in casa Mesina, che anche questa volta, nonostante il tintennio di manette, ha avuto la meglio.
© Riproduzione riservata