A marzo hanno raggiunto il traguardo Beatrice Ligas (Tzia Bicedda) e Margherita Murgia (Tzia Ghita).

Prima di loro era arrivata a spegnere cento candeline Tzia Nennetta Boi. Anche sua madre è morta che aveva superato un secolo e suo marito Espedito - a cui è stata fedele per 75 anni - l'ha lasciata il 13 marzo del 2013, centenario anche lui.

Le sue sorelline, Lillina e Cosimina, hanno 97 e 94 anni e, anche se scaramanticamente non si dovrebbe dire, stanno benissimo.

Del resto chi come lei nasce a Seulo, una delle fabbriche sarde di centenari, ha statisticamente una probabilità dieci volte superiore a quella di un italiano medio di arrivare al secolo. Infatti ad averlo superato sono 20 abitanti su 900. Un record nell'Isola dei record. Siamo in piena Blue Zone , termine universale che individua aree geografiche con alte percentuali di longevi. In Sardegna è individuata nel centro-est, dove per ragioni genetiche e ambientali si campa più che altrove e dove il rapporto donne-uomini centenari e di 2,7 a uno.

Ma se gli aspetti genetici, biologici e storici della longevità sarda sono stati ampiamente analizzati e studiati (anche se non del tutto compresi), quelli genealogici sono più sconosciuti.

Così Pino Ledda, 57 anni, genealogista originario di Ales ma cagliaritano d'adozione, ha deciso di colmare questa lacuna e di mettere a frutto l'esperienza maturata a SharDna, la società fondata nel 2000 da Renato Soru che per 11 anni ha raccolto dati anagrafici, clinici e genealogici dell'80% degli abitanti di otto comuni della Blue zone sarda e che è fallita nel 2012 dopo essere stata ceduta alla Fondazione San Raffaele.

Ledda ha creato gli alberi genealogici di tutti i seulesi, ha scavato negli ultimi quattrocento anni. Ha studiato origini, abitudini, storie personali, frugato negli archivi del Comune e della chiesa, costruito migliaia di biografie, anche attraverso i testamenti e le Cause pie.

Ha catalogato i soprannomi, fondamentali per uscire dalle omonimie e individuare con precisione persone e rami familiari.

Ha scoperto, ad esempio, che Seulo è tra i paesi con più laureati in rapporto alla popolazione. «Il mio è un progetto per la ricostruzione storica, demografica e documentaria della comunità», spiega. Ma non solo. Perché, spiega, «un isolato genetico e geografico come quello rappresentato dalla Sardegna in generale e dalla comunità di Seulo in particolare, costituisce un prezioso e forse irripetibile terreno di studio per le malattie multifattoriali, essendo potenzialmente in grado di mettere a nudo almeno le componenti genetiche maggiori delle malattie complesse e permettere la conoscenza di molti dei fattori ambientali coinvolti nell'eziopatogenesi. È ormai ampiamente dimostrato», aggiunge, «che lo studio di popolazioni isolate - dove è possibile registrare, insieme all'isolamento geografico e linguistico, un numero ridotto di fondatori, un elevato tasso di endogamia (matrimoni tra parenti) associato a scarsi fenomeni di migrazione ed emigrazione - costituisce uno strumento moderno e valido per lo studio delle basi genetiche delle malattie complesse come diabete, ipertensione ed osteoporosi. E», aggiunge, «l'albero genealogico, come riportano i testi ufficiali di Genetica medica, fornisce un'immediata visione dei problemi o delle patologie nell'ambito delle famiglie e facilita, generalmente, l'analisi dei modelli di ereditarietà».

Così ha scoperto le storie di tzia Nennetta, di Isidora Moi, la prima centenaria della storia seulese, di Salomè Locci ( tzia Solomea) che con 106 anni è la più longeva della storia del paese ed ha superato di pochi mesi Giovanni Antioco Mulas, morto a 105 anni e sette mesi. E che Francesco Boi ( tziu fert'a semini ) ha campato 102 anni nonostante mangiasse regolarmente ferula arrosto, senza mai avere un'emorragia. Quindi per vivere a lungo l'alimentazione conta. Sino a un certo punto.

Con queste due arzille vecchiette Seulo raggiunge il numero di venti centenari negli ultimi vent'anni. Un record mondiale.

Il primato di Seulo è certificato grazie a metodi scientifici rigorosi che hanno rilevato proprio in questa comunità un indice di longevità eccezionale sia per gli uomini sia per le donne. Anche per queste due ultime centenarie il Consiglio Comunale ha voluto conferire la carica onoraria di sindaca così come è stato per gli altri vecchietti.
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