È così comodo dare la colpa della seconda ondata ai ragazzi (che si baciano, ridono, corrono, fanno l'amore e via sudando) che dovremmo provarci con più convinzione. Per esempio il virus chiamiamolo Movid-19, per chiarire da subito che la pandemia è tutta colpa della vita notturna di questi sbarbati. Fra l'altro “i giovani” genericamente intesi non esistono, se non nelle sfuriate social di De Luca, quindi se li accusiamo non possono offendersi né difendersi. E poi tra un ministro o un assessore fotografato alla scrivania e un pischello che ride davanti a un bar, è più facile per il primo che per il secondo assumere un'espressione compunta. Sì, magari il primo è un pirla e il secondo no, ma conta la photo opportunity.

Però attenzione, un capro espiatorio è come un diamante: è per sempre. Perciò vanno incastrati su tutta la linea, i bamboccioni. I reagenti scarseggiano come a maggio? È perché se li tracannano i teenager dopocena. Pochi posti liberi in Rianimazione? È perché li occupano i giovinastri, che bevono i reagenti e poi stanno male. Per strada ci sono ancora adulti senza mascherine? E certo, gliele rubano i ragazzi per farsi i tanga. Probabilmente basterà ripetercele per due-tre mesi, queste cose. Poi sarà un sollievo estinguerci con la certezza che non è colpa nostra.

CELESTINO TABASSO
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