N elle settimane più dure dell'emergenza Covid, per le tristi pianure della Lombardia sferzata dai morti e dai ricoverati in terapia intensiva si aggirava Luigi Cavanna. Chi è? Un sessantenne, primario di Oncoematologia all'ospedale di Piacenza, che usando la sua esperienza e il buonsenso ha fatto quello che comitati scientifici, pool di esperti, presidenti del Consiglio, governatori e sindaci hanno capito con giorni e giorni di ritardo: ha prestato assistenza ai malati di coronavirus a casa loro, cercando di evitare il congestionamento degli ospedali e la fatale diffusione del virus. Si chiama medicina sul territorio, quella che la politica (specie in Sardegna) ha smantellato pezzo per pezzo, riforma dopo riforma. Invece è proprio da questo tipo di assistenza che si deve ripartire, dalla professionalità di medici e infermieri sulla porta di casa, per fornire aiuto ma anche umanità. Il Time ha dedicato al dottor Cavanna un ampio servizio, adducendolo a esempio di come dovrebbe essere la sanità. Ora, questo medico tornerà in corsia a cercare di salvare qualche vita senza nessun clamore. Nel frattempo Parenzo e Sallusti litigano in tv, Renzi minaccia la crisi di governo e Conte pensa di candidarsi con il M5S.

IVAN PAONE
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