S e i Radicali sono estremisti della libertà, i giornalisti di Radio Radicale sono estremisti della libertà di parola. Ai tempi infausti di Crimi all'Editoria si poteva telefonare in diretta e gioire per la revoca dei fondi all'emittente: l'unica reazione era un britannico «Grazie di aver chiamato, sentiamo l'ascoltatore successivo». Ma giovedì è successa una cosa insolita. Un tizio che farneticava sul virus nato in un laboratorio militare è stato zittito dalla conduttrice, che si è rifiutata di dare voce a un delirio complottista.

Un cortocircuito? Un cedimento autoritario? No: un'assunzione di responsabilità davanti a parole tossiche in tempi di terrore. Da anni ci balocchiamo sulla libertà di espressione per chi dice parole assassine, ora a chiarirci le idee è arrivato il virus. Nessun integralista del “partito della vita” lo tutelerebbe perché è una creatura del Signore, vero? Allo stesso modo il virus del nostro discorso pubblico sono le menzogne in malafede, roba diversa dalle opinioni controverse quanto Covid-19 può esserlo da un raffreddore.

I laboratori letali esistono: sono i cervelli dei complottisti, gente che armeggia con suggestioni potenti e malate che in altri tempi nutrirono la Shoah, ad esempio. È dovere di ciascuno sottrarsi al contagio: mandiamoli sempre al diavolo. E dopo laviamoci le mani.

CELESTINO TABASSO
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