I social ai tempi del coronavirus hanno mostrato la loro faccia peggiore. Battute grevi se non addirittura la gogna per un malato (è il caso capitato a Cagliari), sbattuto su WhatsApp con tanto di nome, cognome e fotografia. Una barbarie. In qualche caso, sono circolate anche storielle divertenti. Ho letto un post che diceva così: «Eravamo in fila all'ufficio postale quando sono entrate due persone con la maschera sul viso e hanno urlato: “Fermi tutti, questa è una rapina”. A quel punto abbiamo tirato un sospiro di sollievo e ci siamo rilassati». La storiella deve essere giunta alle orecchie di due romene di 20 e 46 anni che hanno avuto questa bella pensata: si sono presentate al Centro unico di prenotazione (Cup) dell'Asl di Rho, grosso centro a nordovest di Milano, e nell'affollata sala d'attesa hanno iniziato a tossire, senza coprirsi la bocca con un fazzoletto né con la mano. C'è stato il fuggi fuggi e nella confusione le due ingegnose ladre hanno cercato di borseggiare i presenti. Il tentativo non è riuscito. I carabinieri, poi, hanno denunciato le donne. Non per tentato furto ma per procurato allarme. I tempi cambiano, una volta le rapine si facevano con le pistole.

IVAN PAONE
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